La Cultura e la sua stessa essenza e divulgazione sono il fondamento dell’Italia, potendo cambierei l’Art. 1 della Costituzione: “L’Italia è una Repubblica fondata sulla Cultura”. Lo affermo convintamente, perché questa asserzione porterebbe anche ad altri valori, tra cui il lavoro. Come ho scritto più volte, praticare la Cultura fa bene allo spirito, al corpo e all’economia.
Ora la più grande e nota industria culturale italiana, la Rai, compie 70 anni, con qualche acciacchetto ma più per la mancata cura che per l’età. Come tante ex belle signore si imbelletta troppo, si veste sgargiante e a volte kitsch, trascurando a volte gusto e stile. Tante trasmissioni anche per la scenografia e l’ambientazione kitsch sono altrettanto fabbriche del nulla. Viceversa ci sono canali eccellenti come Rai 5, Rai 4, Rai Storia, nella sezione Rai Cultura, e quasi sempre Rai 3 con Mieli: scenografia essenziale ma grandi contenuti. Mieli è ecumenico, raffinato, obiettivo divulgatore, ad esempio nel raccontare il Ventennio con sapiente eleganza e stile. Ricordo ancora diverse puntate sulle città utopiche come Latina, Sabaudia, Como ma anche le piccole Tresigallo, Jolanda di Savoia nel ferrarese e Carbonia con l’apporto dei grandi architetti Maestri del Razionalismo quali Terragni, Libera, Pagano, Piacentini, Montuori, Valle.
La Rai, al di là di libri e librini scritti senza un vero approfondimento e solo al fine del conformismo e della compiacenza di qualche politico, è stata una maestra nel raccontare il Razionalismo, per molti pseudo-intellettuali ancora un tabù. Nondimeno, anche se con altri format e per un pubblico più popolare, le varie serie sui protagonisti del Rinascimento criticate dai “puristi” ma, sostengo io, certamente utili ai digiuni di storia. Recentemente è stata riproposta la Congiura dei Pazzi, consumata a Firenze nella Pasqua del 1478 con una cura eccezionale della fotografia e dei costumi, girata nei luoghi teatro del complotto tra Santa Maria del Fiore, Palazzo Medici Riccardi, via Calzaioli, Palazzo Vecchio.
Ecco, questo riproporre le immagini più significative di citta iconiche per i Beni Culturali è stata una grande sfida per la Rai, anche con trasmissioni nazionalpopolari ma anche proprio per questo con giusti intenti educativi. Educazione che potrebbe essere fatta con l’intrattenimento leggero da svolgersi anche in luoghi evocativi della nostra cultura musicale quali Teatri storici ma anche castelli e dimore nobiliari. Il vero patrimonio culturale della Rai è però l’Osn, l’Orchestra Sinfonica Nazionale con sede a Torino nell’auditorium Arturo Toscanini, a pochi passi dalla sede regionale, un patrimonio di emozioni e riconosciuta a livello mondiale con le strepitose tournée che costituiscono un’immagine di altissimo livello della nostra unica e ineguagliabile Cultura e Bellezza.
Donatella D'Angelo
Architetto, esperta di Beni Culturali
Cultura - 8 Gennaio 2024
I 70 anni della Rai: potendo cambierei l’articolo 1 della Costituzione
La Cultura e la sua stessa essenza e divulgazione sono il fondamento dell’Italia, potendo cambierei l’Art. 1 della Costituzione: “L’Italia è una Repubblica fondata sulla Cultura”. Lo affermo convintamente, perché questa asserzione porterebbe anche ad altri valori, tra cui il lavoro. Come ho scritto più volte, praticare la Cultura fa bene allo spirito, al corpo e all’economia.
Ora la più grande e nota industria culturale italiana, la Rai, compie 70 anni, con qualche acciacchetto ma più per la mancata cura che per l’età. Come tante ex belle signore si imbelletta troppo, si veste sgargiante e a volte kitsch, trascurando a volte gusto e stile. Tante trasmissioni anche per la scenografia e l’ambientazione kitsch sono altrettanto fabbriche del nulla. Viceversa ci sono canali eccellenti come Rai 5, Rai 4, Rai Storia, nella sezione Rai Cultura, e quasi sempre Rai 3 con Mieli: scenografia essenziale ma grandi contenuti. Mieli è ecumenico, raffinato, obiettivo divulgatore, ad esempio nel raccontare il Ventennio con sapiente eleganza e stile. Ricordo ancora diverse puntate sulle città utopiche come Latina, Sabaudia, Como ma anche le piccole Tresigallo, Jolanda di Savoia nel ferrarese e Carbonia con l’apporto dei grandi architetti Maestri del Razionalismo quali Terragni, Libera, Pagano, Piacentini, Montuori, Valle.
La Rai, al di là di libri e librini scritti senza un vero approfondimento e solo al fine del conformismo e della compiacenza di qualche politico, è stata una maestra nel raccontare il Razionalismo, per molti pseudo-intellettuali ancora un tabù. Nondimeno, anche se con altri format e per un pubblico più popolare, le varie serie sui protagonisti del Rinascimento criticate dai “puristi” ma, sostengo io, certamente utili ai digiuni di storia. Recentemente è stata riproposta la Congiura dei Pazzi, consumata a Firenze nella Pasqua del 1478 con una cura eccezionale della fotografia e dei costumi, girata nei luoghi teatro del complotto tra Santa Maria del Fiore, Palazzo Medici Riccardi, via Calzaioli, Palazzo Vecchio.
Ecco, questo riproporre le immagini più significative di citta iconiche per i Beni Culturali è stata una grande sfida per la Rai, anche con trasmissioni nazionalpopolari ma anche proprio per questo con giusti intenti educativi. Educazione che potrebbe essere fatta con l’intrattenimento leggero da svolgersi anche in luoghi evocativi della nostra cultura musicale quali Teatri storici ma anche castelli e dimore nobiliari. Il vero patrimonio culturale della Rai è però l’Osn, l’Orchestra Sinfonica Nazionale con sede a Torino nell’auditorium Arturo Toscanini, a pochi passi dalla sede regionale, un patrimonio di emozioni e riconosciuta a livello mondiale con le strepitose tournée che costituiscono un’immagine di altissimo livello della nostra unica e ineguagliabile Cultura e Bellezza.
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Genova, 18 mar. (Adnkronos) - Tragedia nella notte a Genova in via Galliano, nel quartiere di Sestri Ponente, dove un ragazzo di 29 anni è morto in un incendio nell'appartamento in cui abitava. L'incendio ha coinvolto 15 persone di cui quattro rimaste ferite, la più grave la madre del 29enne, ricoverata in codice rosso al San Martino. Altre tre persone sono state ricoverate in codice giallo all'ospedale di Villa Scassi. Sul posto la polizia che indaga sulla dinamica.
Dalle prime informazioni si sarebbe trattato di un gesto volontario del giovane che si sarebbe dato fuoco.
Milano, 17 mar. (Adnkronos Salute) - Bergamo, 18 marzo 2020: una lunga colonna di camion militari sfila nella notte. Sono una decina in una città spettrale, le strade svuotate dal lockdown decretato ormai in tutta Italia per provare ad arginare i contagi. A bordo di ciascun veicolo ci sono le bare delle vittime di un virus prima di allora sconosciuto, Sars-CoV-2, in uscita dal Cimitero monumentale.
Quell'immagine - dalla città divenuta uno degli epicentri della prima, tragica ondata di Covid - farà il giro del mondo diventando uno dei simboli iconici della pandemia. Il convoglio imboccava la circonvallazione direzione autostrada, per raggiungere le città italiane che in quei giorni drammatici accettarono di accogliere i defunti destinati alla cremazione. Gli impianti orobici non bastavano più, i morti erano troppi. Sono passati 5 anni da quegli scatti che hanno sconvolto l'Italia, un anniversario tondo che si celebrerà domani. Perché il 18 marzo, il giorno delle bare di Bergamo, è diventato la Giornata nazionale in memoria delle vittime dell'epidemia di coronavirus.
La ricorrenza, istituita il 17 marzo 2021, verrà onorata anche quest'anno. I vescovi della regione hanno annunciato che "le campane di tutti i campanili della Lombardia" suoneranno "a lutto alle 12 di martedì 18 marzo" per "invitare al ricordo, alla preghiera e alla speranza". "A 5 anni dalla fase più acuta della pandemia continuiamo a pregare e a invitare a pregare per i morti e per le famiglie", e "perché tutti possiamo trovare buone ragioni per superare la sofferenza senza dimenticare la lezione di quella tragedia". A Bergamo il punto di partenza delle celebrazioni previste per domani sarà sempre lo stesso: il Cimitero Monumentale, la chiesa di Ognissanti. Si torna dove partirono i camion, per non dimenticare. Esattamente 2 mesi fa, il Comune si era ritrovato a dover precisare numeri e destinazioni di quei veicoli militari con il loro triste carico, ferita mai chiusa, per sgombrare il campo da qualunque eventuale revisione storica. I camion che quel 18 marzo 2020 partirono dal cimitero di Bergamo furono 8 "con 73 persone, divisi in tre carovane: una verso Bologna con 34 defunti, una verso Modena con 31 defunti e una a Varese con 8 defunti".
E la cerimonia dei 5 anni, alla quale sarà presente il ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli, sarà ispirata proprio al tema della memoria e a quello della 'scoperta'. La memoria, ha spiegato nei giorni scorsi l'amministrazione comunale di Bergamo, "come atto necessario per onorare e rispettare chi non c'è più e quanto vissuto". La scoperta "come necessità di rielaborare, in una dimensione di comunità la più ampia possibile, l'esperienza collettiva e individuale che il Covid ha rappresentato".
Quest'anno è stato progettato un percorso che attraversa "tre luoghi particolarmente significativi per la città": oltre al Cimitero monumentale, Palazzo Frizzoni che ospiterà il racconto dei cittadini con le testimonianze raccolte in un podcast e il Bosco della Memoria (Parco della Trucca) che esalterà "le parole delle giovani generazioni attraverso un'azione di memoria". La Chiesa di Ognissanti sarà svuotata dai banchi "per rievocare la stessa situazione che nel 2020 la vide trasformata in una camera mortuaria". Installazioni, mostre fotografiche, momenti di ascolto e partecipazione attiva, sono le iniziative scelte per ricordare. Perché la memoria, come evidenziato nella presentazione della Giornata, "è la base per ricostruire".
Kiev, 17 mar. (Adnkronos) - Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato su X di aver parlato con il presidente francese Emmanuel Macron: "Come sempre scrive - è stata una conversazione molto costruttiva. Abbiamo discusso i risultati dell'incontro online dei leader svoltosi sabato. La coalizione di paesi disposti a collaborare con noi per realizzare una pace giusta e duratura sta crescendo. Questo è molto importante".
"L'Ucraina è pronta per un cessate il fuoco incondizionato di 30 giorni - ha ribadito Zelensky - Tuttavia, per la sua attuazione, la Russia deve smettere di porre condizioni. Ne abbiamo parlato anche con il Presidente Macron. Inoltre, abbiamo parlato del lavoro dei nostri team nel formulare chiare garanzie di sicurezza. La posizione della Francia su questa questione è molto specifica e la sosteniamo pienamente. Continuiamo a lavorare e a coordinare i prossimi passi e contatti con i nostri partner. Grazie per tutti gli sforzi fatti per raggiungere la pace il prima possibile".
Washington, 17 mar. (Adnkronos) - il presidente americano Donald Trump ha dichiarato ai giornalisti che il leader cinese Xi Jinping visiterà presto Washington, a causa delle crescenti tensioni commerciali tra le due maggiori economie mondiali. Lo riporta Newsweek. "Xi e i suoi alti funzionari" arriveranno in un "futuro non troppo lontano", ha affermato Trump.
Washington, 17 mar. (Adnkronos) - Secondo quanto riferito su X dal giornalista del The Economist, Shashank Joshi, l'amministrazione Trump starebbe valutando la possibilità di riconoscere la Crimea ucraina come parte del territorio russo, nell'ambito di un possibile accordo per porre fine alla guerra tra Russia e Ucraina.
"Secondo due persone a conoscenza della questione, l'amministrazione Trump sta valutando di riconoscere la regione ucraina della Crimea come territorio russo come parte di un eventuale accordo futuro per porre fine alla guerra di Mosca contro Kiev", si legge nel post del giornalista.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos) - Secondo un sondaggio della televisione israeliana Channel 12, il 46% degli israeliani non è favorevole al licenziamento del capo dello Shin Bet, Ronen Bar, da parte del primo ministro Benjamin Netanyahu, rispetto al 31% che sostiene la sua rimozione. Il risultato contrasta con il 64% che, in un sondaggio di due settimane fa, sosteneva che Bar avrebbe dovuto dimettersi, e con il 18% che sosteneva il contrario.
Tel Aviv, 17 mar. (Adnkronos) - Il ministero della Salute libanese ha dichiarato che almeno sette persone sono state uccise e 52 ferite negli scontri scoppiati la scorsa notte al confine con la Siria. "Gli sviluppi degli ultimi due giorni al confine tra Libano e Siria hanno portato alla morte di sette cittadini e al ferimento di altri 52", ha affermato l'unità di emergenza del ministero della Salute.