Matteo Salvini non si candiderà alle prossime elezioni europee, ma sarebbe contento di poter inserire il generale Roberto Vannacci nelle liste della Lega. Ad annunciarlo è stato lo stesso leader del Carroccio ospite a Quarta Repubblica, su Rete 4.
Le affermazioni arrivano dopo le domande riguardanti la possibile candidatura dei leader del centrodestra al voto del prossimo giugno. A questo proposito Salvini ha precisato: “Io penso per me, io non mi candido, ci tengo a continuare a fare il ministro”. Ma quando gli è stato chiesto della volontà di inserire nelle liste il nome del generale Vannacci, in questi mesi più volte accostato alla Lega, non ha nascosto la vicinanza: “Vannacci in lista? A me piacerebbe, lui è un’altra delle vittime della sinistra radical chic“, ha risposto.
Lunedì è stato proprio il militare a rispondere, di nuovo, sulle indiscrezioni riguardanti una sua candidatura, senza però fare particolari annunci: “Non ho mai detto di essermi candidato, anzi a tutti quelli che mi hanno chiesto se mi sarei candidato ho sempre risposto che continuo a fare il soldato e se cambierò idea sarò io che lo comunicherò agli organi di informazione, non c’è bisogno che loro precedano questa mia eventuale dichiarazione”, ha detto a Udine a margine della presentazione del suo libro Il mondo al contrario. Vannacci ha poi aggiunto di “non sapere per quale motivo tantissimi esponenti della carta stampata mi tirino per la giacchetta dicendo che sarò candidato alle prossime elezioni. Questo è unicamente frutto della loro fantasia. Se ci sarà una mia decisione nel senso di cambiare mestiere lo comunicherò, ma potrebbe essere la politica, le relazioni internazionali, l’imprenditoria, per ora faccio il mio lavoro con passione e determinazione”.
Salvini ha poi preso posizione su altre questioni di attualità, una su tutte la commemorazione di Acca Larentia, dove un gran numero di nostalgici del fascismo a braccio teso ha onorato “tutti i camerati caduti” con il “presente“. “Il fascismo non torna più, insieme al nazismo è stato sconfitto negli anni ’40, siamo in democrazia e ci resteremo”, ha detto cercando di smorzare le polemiche per la mancata presa di posizione dell’esecutivo contro una manifestazione filo-fascista. “Cercano il fascista dove non c’è”, ha poi aggiunto.
Dopo aver risposto sull’inchiesta appalti Anas affermando che “una certa magistratura di sinistra, una certa stampa di sinistra sta attaccando me”, il vicepremier invoca una pace fiscale ed edilizia: “È un errore non aver ancora affrontato fino in fondo una pace fiscale. Se non metti sul tavolo un stralcio totale, globale, generale e definitivo, chiudendo tutte le pendenze con l’Agenzia delle entrate, e poi anche chi sbaglia di un euro paga e va in galera, come negli Stati Uniti secondo me è stato un errore, perchè questo è il momento di una pace fiscale ed edilizia”.