Topolino serial killer in un horror? Quel film era meglio non girarlo. Giunge curiosa la voce di Rhys Frake-Waterfield, l’ideatore di Winnie The Pooh: sangue e miele, rispetto al film Mickey’s Mouse Trap, un thriller a tinte horror dove un Mickey Mouse dalle fattezze umane falcia ad uno a uno dei ragazzi rimasti chiusi in un parco di divertimenti. Nel trailer che potete vedere qui scorgiamo che il killer dalla testa di topo sembra sbucare dalla saletta dove proiettano il cortometraggio Steamboat Willie con protagonista una primissima versione di Topolino. Il corto citato con tanto di vecchio proiettore a pellicola è del 1928 ma dallo scorso 1 gennaio tutto ciò che è dentro al film, compresa l’icona del topo, è diventato di pubblico dominio, quindi sostanzialmente non soggetto a copyright Disney.
Ebbene il regista Jamie Bailey non ha atteso troppo e il 2 gennaio ha pubblicato online il trailer del suo Mickey’s Mouse Trap. Proteste Disney? Per ora no. È stato invece Rhys Frake-Waterfield, colui che prima di Bailey aveva pensato di sfruttare cinematograficamente la possibilità del pubblico dominio per la dolce figura dei cartoni animati, Winnie The Pooh, a criticare l’operazione. Il suo Winnie the Pooh: sangue e miele è stato il primo horror a cortocircuitare l’icona del tenero orsetto creato da A.A. Milne in belva assetata di sangue.
Ebbene Frake-Waterfield ha addirittura ammonito i colleghi riguardo ai rischi di maneggiare Topolino: “Ho notato alcuni aspetti di questi progetti legati a Steamboat Willie che non avrebbero dovuto realizzare. Noi non abbiamo voluto neanche avvicinarci a quel personaggio. Forse pensano che siccome qualcosa è diventato di pubblico dominio, allora puoi inventarti una versione alternativa, metterla sul mercato e tutto finisce bene. Ma per loro le cose diventeranno ben presto abbastanza spaventose ed estremamente costose. Ci sono questioni abbastanza grosse di cui abbiamo dovuto preoccuparci con Winnie the Pooh, e penso che i loro team presto riceveranno delle notizie scioccanti”. Insomma, una dichiarazione sibillina più realista del re, proprio quando Frake-Waterfield e il suo team di produzione stanno per portare in sala addirittura il sequel di Winnie the Pooh: Sangue e miele.