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Chiara Ferragni, la donazione di un milione di euro è arrivata all’ospedale Regina Margherita

Già pochi giorni lo scoppio dello “scandalo” c’erano stati contatti tra lo staff della Ferragni e l’ospedale pediatrico torinese per avviare le procedure necessarie a concretizzare la donazione da un milione di euro

di Francesco Canino

“Chiedere scusa e dare concretezza a questo mio gesto: devolverò 1 milione di euro al Regina Margherita per sostenere le cure dei bambini”. Chiara Ferragni lo aveva detto il 18 dicembre scorso – nell’ormai celebre video in cui chiedeva scusa per il “pandoro gate” e parlava di “errore di comunicazione” – e il 19 dicembre scorso ha donato all’Ospedale pediatrico Regina Margherita di Torino un milione di euro.

CHIARA FERRAGNI HA DONATO 1 MILIONE DI EURO AL REGINA MARGHERITA

Già pochi giorni lo scoppio dello “scandalo” c’erano stati contatti tra lo staff della Ferragni e l’ospedale pediatrico torinese per avviare le procedure necessarie a concretizzare la donazione da un milione di euro. Soldi che sono arrivati e che verranno utilizzati “per sostenere le attività istituzionali della struttura complessa di oncoematologia pediatrica dell’Azienda ospedaliero-universitaria città della salute e della scienza di Torino e per attività di ricerca che sono in fase di definizione da parte della società donante, la Tbs crew S.r.l. (di Chiara Ferragni)”, riporta il Corriere della Sera, citando la determina dirigenziale dell’ospedale emessa il 21 dicembre scorso dal responsabile bilancio e gestione economica e finanziaria dell’Azienda sanitaria “con la quale si dà atto anche che l’importo sarà iscritto a bilancio anno 2023 alla voce ‘contributi in conto esercizio da privati/imprese’”. Ma questo potrebbe essere solo il primo tassello di una donazione ben più cospicua perché, sempre nel video del 18 dicembre, la Ferragni annunciò che se la “sanzione definitiva dovesse essere – come spero – inferiore a quella decisa dall’Agcom, la differenza verrà aggiunta al milione di euro”.

LA SVOLTA ANCHE SULLE UOVA DI PASQUA DI DOLCI PREZIOSI

C’è poi un’altra novità che emerge questa mattina dalle pagine di Repubblica, una svolta che riguarderebbe la campagna benefica legata alle uova di Pasqua realizzata con Dolci Preziosi. Il quotidiano rivela infatti che nel registro degli indagati ci sarebbero oltre alla Ferragni e ad Alessandra Balocco, presidente e amministratrice delegata della società dolciaria, anche Francesco Cannillo, proprietario di Dolci Preziosi. “L’inchiesta della procura accelera quindi non solo sulla campagna per il pandoro Balocco ma anche su quella delle uova di Pasqua benefiche. Il procuratore Eugenio Fusco, insieme al capo della procura Marcello Viola, lavora sull’ipotesi di truffa aggravata dalla ‘minorata difesa’”, aggiunge Repubblica. Si tratta di una formula tecnica prevista dal codice penale e “sostenuta da sentenze della Cassazione, secondo cui il consumatore può trovarsi in una posizione di minore tutela rispetto al venditore nel momento in cui si lascia persuadere da un messaggio ingannevole per via telematica: in questo caso i profili social utilizzati dalla influencer da oltre 29 milioni di follower”. Mentre la Ferragni ha fatto sapere di essere serena e di essersi subito messa a disposizione della magistratura, Repubblica afferma che presto potrebbe essere sentito come testimone Fabio Maria Damato, il braccio destro di Ferragni, “finito nel mirino dopo l’esplosione dello scandalo”.

Riceviamo e pubblichiamo

Il Sig. Franco Cannillo, legale rappresentante pro tempore della Cerealitalia I.D. S.p.A. e la Cerealitalia I.D. S.p.A, coerentemente a quanto specificato nella “nota stampa rif. articolo Repubblica.it” presente sui siti aziendali (www.cerealitalia.it / www.dolcipreziosi.it), precisano di non essere stati destinatari di alcun intervento e/o richiesta da parte delle Autorità competenti.

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