Tutto parte da un account sulla cui gestione non c'è chiarezza
Una coppa in mano e la scritta: “Gelato e Family“. Questo lo scatto pubblicato nella serata di ieri 8 gennaio da Chiara Ferragni. Una serata che, non ci sono dubbi, non dev’essere stata facile. Infatti, l’influencer e imprenditrice digitale da ieri è indagata per truffa aggravata nell’ambito del “Pandoro Gate” (così com’è stato definito tutto il caso circa il Pandoro Balocco e le misteriose donazioni con Ferragni protagonista). E non finisce qui. Sono tanti i punti ancora non chiari e i dubbi rimasti irrisolti. Dopo il pandoro, è stata la volta delle uova e, successivamente, anche della bambola Trudi, una limited edition creata dopo il matrimonio con Fedez – convolarono a nozze nel 2018 – per supportare una No Profit impegnata contro il cyberbullismo. Ferragni aveva presentato così la bambola con le sue fattezze, il cui prezzo di vendita è sceso da 34,99 a 24,99 euro: “Visto che molti di voi hanno amato la bambola Chiara Ferragni che creammo per il nostro matrimonio abbiamo deciso di creare un’edizione limitata della Chiara Ferragni Mascotte: si vende ora su The Blonde Salad e tutti i profitti andranno a Stomp out bullying, un’organizzazione no profit per combattere contro il cyberbullismo, un argomento molto vicino al mio cuore”. Secondo La Verità i pm di Milano e la Guardia di Finanza avrebbero puntato i riflettori anche su questa vicenda. A tal riguardo la TBS Crew Srl – società controllata dall’influencer – si è affrettata a diramare una nota assicurando che “i ricavi derivanti dalle vendite di tale bambola avvenute tramite l’e-commerce The Blonde Salad [..] sono stati donati all’associazione Stomp Out Bullying nel luglio 2019 e che [..] l’impegno a favore di Stomp Out Bullying ha riguardato esclusivamente le vendite delle bambole fatte sul canale e-commerce diretto e non anche su altri canali gestiti da terzi”.
Quell’account che non era stato considerato
Sarà tutto davvero così? Andando a cercare nell’enigmatico mondo del web, si trova su Instagram un account molto particolare, dal nome @CFMascotte, seguito da 17,8 mila persone nel momento in cui si scrive. Perché “particolare?”. Non possiede il verificato (la famigerata spunta blu che dovrebbe garantire l’ufficialità di una pagina o di un marchio) e non si sa da chi sia gestita. Ma una cosa è certa: attualmente segue solo 9 persone (Chiara Ferragni, Chiara Ferragni Brand, le sorelle Valentina e Francesca, la mamma Marina Di Guardo, il marito Fedez, la compianta cagnolina Matilda, il blog di Chiara Ferragni The Blonde Salad e il suo truccatore Manuel Mameli). Una fanpage? Può darsi pure. Seguita, però, sia da Chiara Ferragni Brand che dal profilo personale dell’influencer (quello seguito da 29.5 milioni di persone). Nella didascalia c’è un link, che collega ad un gioco dal nome “Rescue Matilda” (la compianta cagnolina). Il primo post di questo account risale al 29 agosto 2018 e ritrae Ferragni in compagnia della mascotte, altezza uomo. Dove? Negli uffici della TBS. Lo si legge chiaramente nella didascalia che accompagna lo scatto: “Io e Chiara Ferragni nell’ufficio di TBS Crew. Abbiamo parlato del matrimonio e non vediamo l’ora che arrivi sabato. #suppliedbytrudi”. Cosa significa supplied by? Si tratta di uno degli hashtag utilizzati dagli influencer sui social. Nella fattispecie si usa quando un prodotto è stato fornito dal marchio in questione per avere visibilità ma che non sottintende alcun contratto o compenso.
Andando avanti nel tempo, fino al 2019, ci si accorge che l’account ufficiale “The Blonde Salad” aveva pubblicato – il 6 maggio di quell’anno – un post con la seguente didascalia: “La Trudi di Chiara Ferragni è già esaurita. Grazie mille guys e, se ve la siete persa, potete ancora acquistarla da ora su Amazon e sull’e-shop di Trudi“. Solo un giorno prima, dunque il 5 maggio 2019, Ferragni aveva invece pubblicato un post differente sul proprio account (quello attualmente seguito da 29.5 milioni di follower). Bambola peluche in mano e la seguente didascalia: “Visto che in tanti avete amato la bambola Chiara Ferragni che abbiamo creato per il nostro matrimonio abbiamo deciso di fare un’edizione limitata @cfmascotte: ora è venduta su @theblondesalad (link nelle storie con più spiegazioni) e tutti i profitti andranno a Stomp out bullying, organizzazione no profit che combatte contro il cyberbullismo, una questione che mi sta molto a cuore”. Nello stesso periodo Ferragni pubblica anche alcune stories invitando i consumatori ad acquistare la bambola sul suo shop The Blonde Salad e su Amazon, oltre che sul sito di Trudi. Poi anche un video della Ferragni, in cui ringrazia per il sold out e rivela che può essere acquistata anche su Trudi e Amazon. E ancora l’articolo pubblicato sul blog dell’e-commerce il 3 maggio 2019 e in cui vengono specificati i venditori e scritto chiaramente che tutti i proventi provenienti da TheBlondeSalad.it andranno all’Associazione che si occupa di bullismo e lotta contro l’omofobia. C’è anche un link su cui cliccare ma, attualmente, non conduce da nessuna parte. “404 Pagina non trovata”, il risultato ottenuto cliccandoci.
Infine la stessa bambola peluche era poi stata utilizzata anche per un’altra campagna di beneficenza, quella con Oreo. Era il 27 marzo 2020 quando sull’account @cfmascotte si vede nuovamente la mascotte, stavolta che tiene un pacco di Oreo in mano. Accanto a lei un mega-Oreo e la didascalia seguente: “Guys, sono così felice: Chiara Ferragni Collection ha donato il 100% del ricavato delle capsule collection Oreo By Chiara Ferragni e l’importo donato è stato poi raddoppiato da Oreo e donato per arginare l’emergenza Covid-19 in Italia. Grazie a tutti per il supporto!”, taggando Oreo, Chiara Ferragni Brand e Chiara Ferragni.