“Conosco il fratello di Francesca ed è un ragazzo in gambissima, e quindi non ho nessun dubbio“. Con queste parole, per la prima volta, il ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Matteo Salvini, commenta in maniera diretta l’inchiesta sugli appalti Anas che ha portato ai domiciliari Tommaso Verdini, fratello della sua compagna e figlio di Denis Verdini. Il leader della Lega parla durante un intervento in radio su Rtl 102,5: “In questi anni alcuni miei amici carissimi sono finiti sputtanati sui giornali per settimane”, a aggiunge Salvini citando “Luca Morisi” (l’ex guru social del Carroccio) e “Gianluca Savoini” (il presidente dell’associazione Lombardia-Russia coinvolto nell’inchiesta Metropol, archiviata ad aprile) e le loro vicende giudiziarie “finite in niente”.

“Gli attacchi a me ci stanno, ci sono abituato da anni, ma non mi piace quando attaccano figli o mogli per motivi politici”, aggiunge Matteo Salvini a Rtl. “Io non ho mai fatto mezzo favore a nessuno, per me gli appalti vanno ai più bravi” e “non sono mai stato sfiorato da alcuna indagine. Finire i giornali per dichiarazioni di altri che millantano mi ha dato fastidio”, sottolinea il vicepremier facendo riferimento alle frasi (“Matteo… c’ha dato carta bianca”) del socio di Tommaso Verdini. Salvini, spiega anche che dal suo ministero “passano decine di miliardi, ma vanno a quelli bravi che fanno i concorsi e vincono gli appalti. Io non farò mai una fermata del treno o un casello autostradale dove mi interessa o dove ho l’amico o dove ho il sindaco, ma li farò dove è giusto che vadano”.

Poco prima, martedì sera in tv, Salvini aveva anche fatto riferimento a “una certa corrente di magistratura di sinistra” che – insieme a “una certa stampa di sinistra” e “una certa politica di sinistra” – lo “tirano in ballo”. “Savoini e Luca Morisi sono stati sputtanati e archiviati, perché non c’era alcun reato. Se qualche giudice ce l’ha con me se la prenda con me, ma non tocchi chi mi è vicino, la mia compagna lasciatela lavorare”, da detto il leader della Lega ospite di Quarta Repubblica, su Rete 4.

L’intervento su Rtl 102,5 diventa anche l’occasione per prendere posizione sulla vicenda di Chiara Ferragni, a poche ore dalla notizia dell’indagine per truffa a carico dell’influencer: “È chiaro che il paese non dipende da Chiara Ferragni e credo che la politica abbia qualcosa di più serio di cui occuparsi, ma non mi piace l’accanimento”, afferma Salvini prendendo così le distanze dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni che, dal palco di Atreju, aveva direttamente attaccato l’influencer per la vicenda del pandoro “benefico”: “Tante volte Fedez ha polemizzato con me da un palco – ha aggiunto Salvini – ma per me il problema non è Chiara Ferragni. Ci sarà un processo, ma l’accanimento e il livore di questi giorni mi lasciano veramente sconcertato“, ha concluso il vice di Meloni.

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