Scoperchiato il vaso di Pandora, dalle carte escono fuori tutte le mail. Anche quella interna in cui qualcuno del team Balocco scriveva: "Mi verrebbe da rispondere (al team Ferragni, ndr): 'In realtà le vendite servono a pagare il vostro cachet esorbitante'"
Davanti alla sua immensa cabina armadio, con i bimbi – i teneri Leone e Vittoria – oppure in ascensore. Queste le ultime Instagram stories di Chiara Ferragni, pubblicate tra ieri (9 gennaio) e oggi. Questo ciò che l’imprenditrice digitale sta mostrando. Da sempre sotto i riflettori, la Ferry (così ama chiamarla il marito Fedez) ha fatto un uso quotidiano dei social, la sua “comfort zone”. Ma c’è tanto, tanto altro che non si vede. Che non viene mostrato. In molti lo stanno scoprendo solamente ora che è scoppiato il “Pandoro-Gate” (così com’è stato definito tutto il caso circa il Pandoro Balocco e le misteriose donazioni con Ferragni protagonista). Di giorno in giorno vengono svelati nuovi dettagli di quella che è diventata una notizia che ha superato i confini nazionali. D’altronde c’era da aspettarsela: Ferragni, 29.5 milioni di follower su Instagram, è un’influencer e imprenditrice digitale conosciuta in tutto il mondo. E la vicenda che la riguarda è una notizia (che piaccia o meno).
Veniamo alle carte e in particolar modo a quanto riportato nel documento con cui l’authority ha multato l’influencer e l’azienda dolciaria. Ci sono alcuni passaggi interessanti, riguardanti il comunicato stampa con l’annuncio della collaborazione Ferragni – Balocco. Prima del testo ufficiale, la Balocco S.p.A. e i team di Chiara Ferragni (Fenice S.r.l. e TBS Crew S.r.l.), si erano confrontati su come comunicare il tutto ed erano emersi dei punti di divergenza. In ordine alla circostanza che la donazione non aveva alcun rapporto con le vendite del predetto Pandoro, rilevano le e-mail che i team di Balocco e della Ferragni si sono scambiati, addirittura nel mese di settembre del 2021, prima della firma del contratto relativo al progetto “Pandoro Pink Christmas” avvenuta l’11 novembre 2021, nelle quali si parla apertamente della circostanza che la donazione sarebbe avvenuta nel mese di maggio 2022.
Lo scambio di mail
Balocco scrive al rappresentate di Fenice e TBS Crew: “Ciao —-, grazie per la piacevole call! A sintesi degli argomenti trattati: DONAZIONE. Sarà la Balocco a contattare l’associazione (in definizione) e sempre la Balocco risulterà come donatrice. La donazione sarà da farsi nel 2022, solo dopo che avremo svelato al mercato il nostro comune progetto – quindi indicativamente dopo maggio, mese nel quale inizieranno i primi incontri con il trade. Definito insieme l’ambito di azi ne (medico/pediatrico) non vorremmo incorrere in un incidente diplomatico con il Regina Margherita e Gaslini nel destinare la donazione ad altra struttura (es. Bambin Gesù che avete consigliato). Non avendo compreso che il dettaglio della donazione sarebbe stato oggetto del contratto, non ci siamo pronunciati prima se non dopo vostro stimolo. Ecco perché ne è derivata una certa ‘limitazione’ che siamo certe, riusciremo a superare”. Dalla mail emerge chiaramente la volontà della società Fenice di inserire la donazione che Balocco farà all’Ospedale Regina Margherita di Torino nell’ambito del progetto “Pandoro Pink Christmas” e la consapevolezza che la stessa sarebbe avvenuta verso il mese di maggio 2022. Al contrario, tutti i messaggi veicolati al pubblico per presentare l’iniziativa benefica sono stati realizzati associando le vendite del Pandoro griffato Ferragni al reperimento dei fondi utili alla donazione all’Ospedale Regina Margherita di Torino, pur nella consapevolezza che la donazione era stata fatta mesi prima dell’inizio delle vendite dell’indicato Pandoro. Da qui tutto quello che è ormai noto e su cui si sta indagando.
Quando Balocco frenava
Dagli atti risulta che Balocco non avrebbe voluto inserire nel comunicato il riferimento alla donazione come legata alle vendite del prodotto; anzi, in una mail interna il [omissis] scrive: “Mi verrebbe da rispondere [al team Ferragni]: In realtà le vendite servono per pagare il vs cachet esorbitante”. Da qui una mail in cui Balocco proponeva un comunicato stampa modificato, cui seguirà una nuova replica del team di Chiara Ferragni. Quello diffuso alla fine è stato quello che associava le vendite del Pandoro “griffato” Ferragni al reperimento dei fondi necessari ad effettuare la donazione all’Ospedale. Sul punto, risulta agli atti che Fenice, in forza delle previsioni del contratto con Balocco, ha potuto decidere il testo da essa proposto, così come in generale la linea editoriale e di comunicazione. Balocco, nella definizione dei vari contenuti dei post e delle stories poi pubblicate dalla Signora Chiara Ferragni ha sottolineato la non opportunità di menzionare le vendite del Pandoro griffato come legate alla donazione. Infine in un’altra mail, del 14 novembre 2022, inviata dalla [omissis] al suo team si legge: “Ciao a tutte, aggiungo —– in c.c. Per me ok ma massima attenzione all’attività benefica che ci espone a pubblicità ingannevole secorrelata alle vendite […] Occorre spiegarglielo bene, meglio forse per telefono […]”. L’e-mail si riferisce alla predisposizione dei post e stories relativi al progetto del Pandoro PinkChristmas che Chiara Ferragni avrebbe di lì a poco diffuso. Su questo, e molto altro, farà chiarezza la magistratura.