Si conferma che il 2023 è stato l’anno più caldo da quando si fanno misure di temperature. Il riscaldamento globale continua la sua marcia inesorabile verso temperature sempre più alte, mentre gli esseri umani non sembrano in grado di pensare a niente di meglio che a farsi la guerra fra loro.
Ma non potrebbe essere che il 2023 sia stato un anno eccezionale per qualche ragione e che nei prossimi anni ci assesteremo su una tendenza un po’ meno ripida dell’aumento delle temperature? In questi giorni, mi sono dato da fare per cercare di capire se ci poteva essere qualche motivo scatenante per i record del 2023. A un certo punto, avevo trovato qualcuno che sosteneva che il caldo del 2023 era dovuto all’eruzione del vulcano Hunga Tonga di due anni fa, il 15 gennaio 2022. Se fosse stato vero, era il caso di tirare un sospiro di sollievo, ma mi sa proprio che non sia così. Perlomeno, tuttavia, questa storia ci permette di imparare qualcosa sull’effetto dei vulcani sul clima.
L’argomento dei vulcani viene tirato fuori ogni tanto per dir male della scienza clima, come se gli scienziati avessero fatto finta di dimenticarsene per continuare a tenere in piedi l’imbroglio che il riscaldamento è colpa nostra e per questo dobbiamo andare a piedi e stare al freddo. Ma non è così; dei vulcani si sanno tante cose, e si sa che hanno un effetto raffreddante sul clima. Sembrerebbe il contrario di quello che uno si aspetterebbe: non è forse vero che i vulcani emettono CO2 e altri gas serra? E allora, non dovrebbero riscaldare l’atmosfera? Dove sta l’imbroglio?
È una questione di quantità. Anche per le eruzioni più spettacolari, le emissioni dai vulcani sono insignificanti rispetto a quelle umane. L’effetto riscaldante dei gas serra emessi è surclassato dall’effetto opposto, quello della riflessione della luce solare da parte degli aerosol che si formano dalle emissioni di solfati. Tuttavia, l’Hunga Tonga del 2022 è stato un vulcano un po’ particolare. Per prima cosa è stata l’eruzione più grande mai misurata con strumenti moderni. Poi, è stata un’eruzione sottomarina che ha scaraventato nell’atmosfera una quantità gigantesca di vapore acqueo, molto di più di quanto non facciano le eruzioni sulla terraferma. Questo potrebbe avere avuto un effetto riscaldante sul clima? Non è forse vero che l’acqua è un gas serra anche più potente del CO2? Ma le cose non sono così semplici (non lo sono mai nella scienza del clima).
Il punto è che non si può riscaldare la Terra emettendo vapore acqueo, perché il tempo di vita media di una molecola d’acqua nella bassa atmosfera è solo di qualche giorno; poi condensa e viene giù in forma di goccioline – ovvero di pioggia. Questo non succede con il CO2, che non è un gas condensabile alle temperature della superficie terrestre. È per questo che si parla del CO2 come la causa principale del riscaldamento globale. L’acqua ha un suo ruolo importante, ma è quello di rinforzare l’effetto del CO2. Ne consegue che il grande botto dell’Hunga Tonga dovrebbe aver causato soltanto un temporaneo aumento delle piogge locali e un modesto raffreddamento. Infatti, non si sono visti effetti importanti sul clima a livello globale dopo l’eruzione.
Fine della storia? Non proprio; come sempre, la scienza del clima è più complicata di quello che uno si aspetta. L’atmosfera terrestre è fatta a strati: noi viviamo nella parte più bassa che si chiama “troposfera”. Ad altezze oltre i 10-20 km si trova lo strato chiamato “stratosfera”, che può influenzare il clima della troposfera, più in basso. L’eruzione del vulcano Hunga Tonga è stata talmente potente che la colonna di vapore acqueo ha raggiunto e superato il confine con la stratosfera, immettendoci una quantità di acqua mai registrata in altre eruzioni. La stratosfera è molto secca in confronto alla troposfera, per cui questa quantità è importante in termini relativi, pari a circa il 10% del totale secondo la Nasa. In principio, potrebbe aver messo in moto dei meccanismi che hanno generato un certo effetto riscaldante anche nella troposfera, più in basso. Ma è possibile che questo abbia creato il riscaldamento visto nel 2023? Quasi certamente no. E’ passato troppo tempo dall’eruzione e, secondo un recente studio, l’effetto è stato annullato dagli aerosol generati dal vulcano.
Insomma, niente da fare. Il riscaldamento globale è colpa nostra e non si fermerà finché non smettiamo di bruciare combustibili fossili e fare danni alla biosfera.