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La mamma che ha salvato il figlio sul volo di Alaska Airlines che ha perso il portellone: “Come l’esplosione di una bomba. Vedevamo il vuoto, così l’ho trattenuto”

L’incidente non ha incredibilmente causato feriti tra le 180 persone a bordo e nemmeno a terra. Ora il frammento del Boeing recuperato verrà analizzato dai tecnici del National Transportation Safety Board per capire quale sia stata la causa della rottura del portellone

di F. Q.

Il portellone di un Boeing finito in un giardino. L’ha ritrovato un insegnante dell’Oregon, tra le piante del proprio spazio verde davanti a casa. Si tratta del portellone d’emergenza posteriore del volo 737 Max 9 della Alaska Airlines staccatosi all’improvviso dalla carlinga il 5 gennaio poco dopo il decollo del mezzo da Portland (Oregon). Il momento del distacco è avvenuto mentre l’aereo viaggiava a 16mila piedi (circa 5mila metri) di altezza dal suolo ed era diretto a Ontario in California. L’incidente non ha incredibilmente causato feriti tra le 180 persone a bordo e nemmeno a terra.

Seduto proprio accanto al finestrino, c’era una ragazzino di 15 anni che è stato salvato dalla madre, seduta accanto a lui nel sedile centrale della stessa fila: con coraggio e prontezza d’azione lo ha trattenuto durante il caos che si è scatenato. L’apertura del portellone ha provocato infatti una perdita di pressione all’interno della cabina, causando la rottura del portellone e la violenta esplosione di oggetti, tra cui telefoni, aspirati verso l’esterno. La madre, identificata come Faye, ha raccontato l’orrore dell’esperienza al Seattle Times: “È stata come l’esplosione fortissima di una bomba“, ha detto.

La donna si è resa conto dell’accaduto quando ha visto il sedile di suo figlio girarsi all’indietro verso il buco, con il poggiatesta strappato e il corpo del ragazzo risucchiato verso l’esterno dell’aereo. Con tempestività, si è lanciata per afferrare il figlio, aggrappandosi a lui con tutte le forze: “Lui e il suo sedile sono stati tirati indietro e verso l’esterno dell’aereo in direzione del buco”, ha detto la madre. “Mi sono allungato, ho afferrato il suo corpo e l’ho tirato verso di me sopra il bracciolo. Avevo le braccia sotto il suo braccio, un po’ agganciate sotto le sue spalle e avvolte intorno alla sua schiena. Solo dopo il volo mi sono accorto che i suoi vestiti erano stati strappati dalla parte superiore del corpo”. Una foto scattata dopo l’atterraggio mostra proprio il sedile del ragazzo trascinato all’indietro, testimonianza visiva dell’orrore vissuto durante l’incidente.

Ora il frammento del Boeing recuperato verrà analizzato dai tecnici del National Transportation Safety Board per capire quale sia stata la causa della rottura del portellone. Nessun ferito, ma parecchi i danni rilevati ad almeno 12 file di sedili appena dopo il momento della decompressione. L’aereo è rientrato direttamente a Portland, mentre l’aviazione federale ha temporaneamente sospeso i 171 aerei 737 Max 9 della Alaska Airlines per le verifiche di sicurezza.

La mamma che ha salvato il figlio sul volo di Alaska Airlines che ha perso il portellone: “Come l’esplosione di una bomba. Vedevamo il vuoto, così l’ho trattenuto”
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