È salito a 23.357 il numero delle persone uccise nella Striscia di Gaza dall’inizio della rappresaglia israeliana per l’attacco di Hamas dello scorso 7 ottobre. Solo nelle ultime 24 ore, 147 palestinesi hanno perso la vita per gli attacchi dell’esercito di Tel Aviv. Mentre sono migliaia le vittime ancora sotto le macerie, che nessuno riesce a recuperare a causa dell’assenza di macchinari adatti e carburante per farli funzionare. Nella Striscia infatti manca tutto. “Siamo tutti esausti. Passo le giornate a cercare di procurarmi cose essenziali per me e la mia famiglia” racconta un operatore Oxfam. “Io sono malato cronico, ma è impossibile trovare le medicine che mi servono. Non sto bene ma devo essere forte per aiutare la mia famiglia”. Intanto anche lì le temperature sono calate. “Una ong ha distribuito materassi e coperte, ma non bastano per tutti e abbiamo dato priorità ai bambini. Restare al caldo è un sogno”
Il racconto fa parte di una serie di testimonianze raccolte dagli operatori e dai manager di Oxfam a Gaza che ilfattoquotidiano.it ha deciso di pubblicare. L’obiettivo è avere un racconto in prima persona da parte dei civili a Gaza, coloro che in questo momento stanno pagando il prezzo più alto del conflitto.
LA PETIZIONE – Nessuna risposta umanitaria significativa potrà esserci senza un immediato cessate il fuoco. Per questo Oxfam ha lanciato un appello urgente al governo italiano e ai leader europei a cui si può aderire su: https://www.oxfamitalia.org/petizione-gaza/