Cinema

Addio ad Alberto Massirone, il medico e patron del cinema Centrale di Milano il multisala più antico d’Italia

di Davide Turrini

Milano cinefila, e non, piange Alberto Massirone. Il 77enne medico chirurgo, morto la scorsa notte, che da appassionato di cinema dal 1962 assieme ai suoi familiari rilevò il Cinema Centrale in via Torino, rimanendone proprietario per oltre cinquant’anni fino al momento della sua morte. Si tratta del “multisala” (le sale sono 4) più antico d’Italia, celebrato nel 2017 per i suoi 110 anni.

Con tutti i cambiamenti urbanistici avvenuti nel capoluogo lombardo negli ultimi decenni, il Centrale sembra come rimasto incastrato in una laterale della trafficata via Torino, a pochi passi dal Duomo, nella rientranza all’angolo della chiesa di San Sebastiano. Mentre invece anche solo 60 anni fa la zona di via Torino era piena di “cinematografi”, tra questi il Vip, il Roma, il Ritz, il Rubino e l’Eliseo. Era stato lo stesso Massirone a pubblicarsi in proprio il volume celebrativo della propria sala. In Cinematografo Centrale. 110 anni di storia l’eclettico fisiatra e direttore della Scuola di medicina estetica di Milano, aveva ripercorso le tappe del suo amato cinema ricavato da due piccoli spazi ottenuti penetrando nel quattrocentesco Palazzo Grifi sorto all’epoca degli Sforza.

Come aveva spiegato Massirone nel 2017 era stato complicato scoprire dati precisi su Centrale prima del 1962: “Non è stato semplice, in rete c’è pochissimo. Mi sono divertito ad andare per biblioteche e archivi, preziosissima la Raccolta Bertarelli. E restano comunque molti buchi. Sappiamo che aprì nel 1907, ma non il giorno preciso. All’epoca i giornali non avevano ancora la pagina dei tamburini”. Fu il padre di Massirone, figlio di droghieri e rappresentate del salumificio Vismara, a lanciarsi nell’impresa. Massirone figlio ricordò che lui aveva 15 anni nel 1962 ed era molto preso dal lavoro nel cinema di famiglia: “Quando mio padre firmò il contratto, tornai apposta dal mare, dove ero in vacanza con i cugini. Trovai mia madre in cassa, bellissima, vestita con i colori dell’autunno”.

Prima proiezione? Il 28 agosto 1962. “A eccitarmi era la situazione, il permesso che mamma mi diede di staccare i biglietti, le mance dei clienti a cui legavo la bicicletta”. Poi sono arrivate le matinée, le proiezioni veramente sold out, come per Nuovo cinema Paradiso di Tornatore (“il film che ho programmato più a lungo. Anche se i critici lo bacchettavano”). Infine ecco le rivoluzioni tecnologiche, i blockbuster messi da parte, e il tentativo di rimanere comunque il cinema di una volta con proprietari e spettatori che si conoscono per nome. Nel 1962 i biglietti costavano 20 centesimi di lire mentre oggi sono (ancora!) a 8 euro e una curiosità: nonostante il web al Centrale si può chiamare a un numero fisso che è identico a quello di 60 anni fa quando i Massirone lo rilevarono. Le esequie del dottor Alberto si terranno nella chiesa di Sant’Alessandro, a un passo dal cinema. Il Centrale, comunque, come spiegato dalla moglie Alessandra, non morirà: “Non è banale mantenere un’attività del genere, ma non vorremmo assolutamente chiuderlo. Sarebbe un affronto ad Alberto”.

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