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Arriva la stretta dell’Agcom sugli influencer. Il presidente Lasorella: “Non sono norme anti-Ferragni”. Ecco cosa cambia

"Il Far West è finito", ha assicurato il Presidente dell'Agcom. Qui tutti i dettagli

di Paolo Aruffo

Strette in arrivo per gli influencer che operano in Italia. L’Agcom – l’autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni – ha stilato delle nuove linee guida con l’obiettivo di garantire il rispetto da parte degli imprenditori digitali in materia di disposizioni del Testo unico sui servizi dei media audiovisivi, di comunicazioni commerciali e di tutela dei diritti della persona. “La crescente rilevanza e diffusione dell’attività degli influencer, definiti come soggetti che creano, producono e diffondono al pubblico contenuti audiovisivi, sui quali esercitano responsabilità editoriale, tramite piattaforme per la condivisione di video e social media, ha sollecitato l’Autorità ad intervenire. Le linee guida oggi approvate costituiscono un primo importante passo”, si legge nella nota diffusa. Che poi continua spiegando che queste nuove linee guida definiscono un insieme di norme indirizzate agli influencer operanti in Italia che raggiungono, tra l’altro, almeno un milione di follower sulle varie piattaforme o social media su cui operano e hanno superato su almeno una piattaforma o social media un valore di engagement rate medio pari o superiore al 2% (ossia, che hanno suscitato reazioni da parte degli utenti, tramite commenti o like, in almeno il 2% dei contenuti pubblicati)”. Insomma, influencer che davvero esercitino un’influenza. Non solo. Dispongono anche l’avvio di un Tavolo tecnico per l’adozione di un codice di condotta che definisca le misure a cui gli influencer si dovranno attenere. Il codice sarà redatto nel rispetto dei principi che informano le Linee guida e prevederà sistemi di trasparenza e riconoscibilità degli influencer che dovranno essere chiaramente individuabili e contattabili. A questo tavolo tecnico parteciperanno anche soggetti che solitamente non rientrano nel perimetro normativo e regolamentare dell’Autorità, quali quelli che popolano il mondo dell’influencer marketing, quindi non solo influencer, ma anche soggetti che operano quali intermediari tra questi e le aziende. Ciò permetterà di recepire le istanze di questi soggetti e di indirizzarne l’azione, avvalendosi delle buone prassi in materia, verso il rispetto delle regole.

Cosa cambia concretamente

Intervistato da Repubblica, il presidente dell’Agcom Giacomo Lasorella ha subito spiegato che queste nuove misure nulla hanno a che fare con il caso di Chiara Ferragni, o almeno la tempistica è del tutto casuale: “Non personalizziamo. Studiamo la questione da prima che questo caso di cronaca avesse luogo – ha detto -. E le linee guida definiscono ora i comportamenti corretti degli influencer professionali. Di tutti gli influencer professionali. Ci lavoriamo da un anno. In un certo senso possiamo dire che il Far West è finito”. Di fatto vengono estese anche alle figure degli influencer (al momento solo quelli con grande seguito) quelle norme già esistenti per i media tradizionali in materia di donne, minori, la persona in genere. Misure contro odio, discriminazioni, pubblicità occulta e via dicendo. “Quando un influencer farà un video di natura commerciale, dovrà collocare la parola ‘Pubblicità‘” in grande e in maiuscolo, sul video stesso. La pubblicità occulta, che da tempo è vietata alla tv, ora sarà proibita anche sul canale YouTube dell’influencer”, ha spiegato ancora il Presidente.

Che poi ha continuato: “Il tetto del milione è quello che adottiamo in questa prima fase. Si tratta di una soglia sperimentale. Siamo pronti a cambiarla in qualsiasi momento perché le Linee guida non sono un atto statico, fermo, cieco. Saranno aggiornate. Infine mi aspetto che un influencer, anche se più piccolo, abbia il buon senso di seguire la strada virtuosa che noi indicheremo con sempre maggiore chiarezza anche aprendo un tavolo tecnico”. Quanto alle competenze – ipotizzando ad esempio se dovesse ripetersi un “Pandoro-Gate” – Lasorella ha affermato: “La legge attribuisce a ogni autorità delle competenze molto chiare. Quando avvisterà una pratica commerciale scorretta, sarà l’Antitrust a muoversi. Come ha fatto sul caso del pandoro di beneficenza. La pratica commerciale scorretta è sua diretta competenza. A noi spetta contrastare forme di promozione surrettizie, occulte, indirette”. Infine ha concluso: “Vogliamo incontrare le celebrità della Rete, ma soprattutto gli influencer che sono sotto la soglia del milione. Il confronto e il dialogo permetteranno di precisare ancora di più, e in particolare ai pesci piccoli, le condotte legittime”.

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