“Qui nessuno di noi vuole mettere in dubbio il segreto istruttorio, ma non cambia di una virgola il giudizio politico nell’utilizzo della scorta da parte del sottosegretario né nelle responsabilità atroci del portare un’arma in una sala dove ci sono dei bambini”. Lo ha detto il leader di Italia viva, Matteo Renzi, in Aula al Senato nella controreplica al ministro della Giustizia Carlo Nordio sul caso Pozzolo. “Uno che esca con il sottosegretario a controllare dove sta andando nella notte, dovrebbe esserci. Le ricostruzioni – ha sottolineato Renzi – non tornano. A me non interessa che vi sia un colpevole giudiziariamente. Io ritengo che questa vicenda denoti una incultura istituzionale spaventosa, un’utilizzo proprietario della polizia penitenziaria e una reticenza omertosa di fronte alla verità. La notte di capodanno avete toccato il fondo, cercate di rialzarvi”. Poco prima il Guardasigilli aveva dichiarato che “da ministro non posso che inchinarmi davanti al segreto istruttorio. Sono in corso indagini e sarebbe improprio, se non delittuoso, se io rivelassi delle cose, ammesso che le sapessi, e non le so perché fortunatamente i segreto istruttorio è stato doverosamente tutelato. Nel momento in cui dovessero emergere da parte della magistratura ricostruzioni adeguate e obiettive, sarei il primo a riferirle davanti a questo onorevole consesso. Più di tanto non posso dire perché noi ci inchiniamo davanti all’autonomia e alla tanto decantata indipendenza della magistratura”, ha concluso.