Tiziana Tozzo e Morgan Algeri – morti a bordo del suv che sabato 2 gennaio è finito nel lago a Como, inabissandosi – erano ancora vivi quando l’auto è caduta in acqua. Stando a quanto emerso dalle indagini, i due hanno tentato di salvarsi. A confermarlo, come riporta Il Giorno, è la relazione scritta dai Vigili del fuoco e inoltrata alla Procura di Como, che permette in parte di ricostruire quanto accaduto.
Il 38enne e la 45enne, dopo l’impatto in acqua, sembra siano riusciti a uscire dall’abitacolo della Mercedes, aprendo la portiera sinistra del veicolo, trovata infatti aperta dai sommozzatori intervenuti successivamente per il recupero delle salme. Tuttavia Tozzo e Algeri non sono poi riusciti a risalire verso la superficie, forse a causa della mancanza di ossigeno, del freddo o per via di un’embolia polmonare. Secondo la relazione, come riportato ancora dal Giorno, il 38enne “avrebbe seguito esattamente le indicazioni di ciò che si deve fare per un salvataggio in queste situazioni, così come era stato addestrato a fare: mantenere i finestrini alzati per impedire che l’auto venga invasa da acqua che impedisce di liberarsi attraverso un passaggio stretto, e cercare di aprire una portiera per garantirsi un varco di uscita”.
Proseguono dunque le indagini. Come noto, il suv era stato acquistato in leasing da Algeri pochi mesi prima, e la polizia ha ricevuto una segnalazione di un utente che ha riferito di aver avuto un problema di avvio incontrollato del motore con lo stesso modello di auto. Nell’ambito dell’inchiesta è stata disposta l’autopsia sulle vittime e sarà disposta una perizia sull’auto, ora sotto sequestro. Potrebbe inoltre essere disposta anche una ricostruzione cinematica, relativa a quei pochi metri di spostamento dal parcheggio all’inabissamento dell’auto nelle acque del lago.