L’ex leghista putiniano Vito Comencini, il consigliere regionale Stefano Valdegamberi polemico sui femminicidi e l’avvocato pro vita Abbondio Dal Bon: tutti insieme per presentare Il mondo al contrario di Roberto Vannacci, ma non solo. Valdegamberi, noto per aver dato della satanista alla sorella di Giulia Cecchettin, rivendica al ilfattoquotidiano.it di avere investito nell’evento: “Non c’entrano i partiti. Non sono iscritto ad alcun partito. Le spese le stiamo dividendo personalmente tra gli organizzatori”.
Il nuovo appuntamento
Inizialmente l’appuntamento doveva tenersi a Verona, all’Hotel San Marco, ma per “motivi di sicurezza”, l’albergo ha deciso di negare la propria disponibilità. Varie associazioni e partiti – Circolo Pink Lgbt Verona, Infospazio 161, Rifondazione comunista, Laboratorio autogestito Paratodos, Osservatorio migranti Verona, Sai Pink e Potere al popolo – avevano annunciato contestazioni e la presentazione è stata annullata, ma solo per essere riproposta lo stesso giorno all’auditorium di Tregnago.
Valdegamberi offre il dettaglio dell’operazione. Noleggio auditorium più pernottamento in albergo: 500 euro. Volantini “solo on line”, anche se, lamenta, hanno dovuto aggiornarli visto il cambio di location: “Tutta la comunicazione l’abbiamo fatta tramite social”. Servizio d’ordine “amici e volontari”. Vannacci “non lo abbiamo pagato, solo ospitalità“.
La scaletta è rimasta la stessa. Valdegamberi, eletto nella lista del presidente leghista Luca Zaia, che tirerà le somme, oggi fa parte del gruppo misto, ma l’area di destra accomuna i relatori. Comencini è ex coordinatore veronese della Lega, e tra il 2018 e il 2019 è stato anche coordinatore di Lega nel Mondo in Russia. Attualmente si presenta come presidente del Centro studi Suvorov, dal nome del generale della Russia zarista. Ha lasciato la Lega a ottobre scorso perché il partito non ha più “spinta identitaria”. Moderatore di Vannacci, Comencini, Valdegamberi (con i saluti del consigliere comunale di Verona Rosario Russo) l’avvocato Dal Bon, fondatore di Giuristi per la vita. Attivista “contro il gender” e convinto che l’aborto sia “un omicidio di una persona vera”, è a favore dell’abolizione della legge 194. Viene definito dai simpatizzanti “nume tutelare del mondo culturale veronese non conforme”.
L’unione fa la forza
All’inizio, racconta Valdegamberi, erano due iniziative, l’8 e l’11: “Alla fine abbiamo fatto convergere in una sola per non fare un doppione negli stessi giorni: una è partita dall’associazione culturale di cui fa parte l’ex onorevole Comencini”. La seconda, quella di Valdegamberi, “è stata su suggerimento della moglie di un militare americano della Caserma Ederle a Vicenza, che mi aveva invitato tramite comuni amicizie a una precedente presentazione a Soave, l’estate scorsa”. Il nome non lo rivela. Lì l’incontro che ha fatto scoccare la scintilla. “Io ho letto il suo libro e ho trovato molte convergenze con il mio pensiero, anche se non sono d’accordo su tutto. Devo dire che ha detto ciò che la maggioranza degli italiani pensa e se lo dice viene però aggredita, a mio avviso, senza motivo”.
La manifestazione “apartitica” fa il gioco della Lega. Il segretario Matteo Salvini si è detto pronto a candidare Vannacci alle Europee, ancora prima il suo vice, Andrea Crippa, ravvisava nel generale i tratti del leghista. Ammiccamenti che potrebbero piacere agli scontenti del nuovo corso governista di Salvini, più vicini alle posizioni di destra più destra del partito.
Intanto Vannacci, che ancora raccoglie i frutti del suo controverso bestseller, è pronto a ripartire: è notizia di oggi – anticipata da ilfatto.it che uscirà a marzo, per l’editore Piemme, La Forza e il Coraggio. Duecento pagine per raccontare la sua vita privata e nell’esercito. Facendo discutere di sé in vista delle elezioni di giugno.