Gli abitanti di un’isola caraibica hanno denunciato i Paesi Bassi per i mancati interventi contro il cambiamento climatico. È quanto accaduto a Bonaire, isola che amministrativamente costituisce una municipalità speciale del Regno dei Paesi Bassi, dove 8 cittadini hanno fatto causa al governo, accusandolo di violare i loro diritti umani e non aver fatto finora abbastanza per proteggerli dalla crisi climatica. Lo vicenda è stata riportata dal Guardian.

Questo gruppo di cittadini, affiancati dalla delegazione olandese di Greenpeace, ha presentato un esposto formale contro l’esecutivo dell’Aja, chiedendo al Tribunale di ordinare la rapida riduzione delle emissioni di gas serra, in modo da aiutare i territori più vulnerabili ad adattarsi all’impatto della crisi climatica e al conseguente innalzamento del livello del mare, che potrebbe portare alla sparizione di parte dell’isola. Essendo un’isola bassa, infatti, è probabile che Bonaire subisca gravi conseguenze a causa dei cambiamenti climatici, tra cui condizioni meteorologiche estreme.

La denuncia si basa anche su una ricerca della Vrije Universiteit Amsterdam, commissionata dalla stessa Greenpeace, secondo cui l’innalzamento del livello del mare probabilmente sommergerà permanentemente parti dell’isola entro il 2050, problema aggravato dalla perdita delle barriere coralline che hanno svolto il ruolo di protezione naturale contro il riscaldamento e l’acidificazione degli oceani. Un rapporto di ottobre 2023 dell’istituto meteorologico olandese (KNMI) ha rilevato inoltre che le temperature nei Caraibi olandesi erano già aumentate di circa 0,2°C ogni dieci anni, a partire dagli anni ’80. Le precipitazioni stanno diminuendo e gli esperti prevedono che la situazione peggiorerà se le emissioni di gas serra continueranno ad aumentare. Il rapporto KNMI dimostra che la politica climatica incentrata sulla riduzione delle emissioni può fare una grande differenza per il futuro delle isole caraibiche olandesi come Bonaire.

Come ricordato ancora sul Guardian, questa causa è solo l’ultima di una serie di contenziosi sul clima che hanno visto coinvolti i Paesi Bassi. Nel 2019, il governo olandese ha perso il caso Urgenda, quando la Corte suprema del paese aveva ritenuto che l’Aja avesse il dovere esplicito di proteggere i diritti umani dei cittadini di fronte all’emergenza climatica. E già in quel caso gli era stato richiesto di ridurre le emissioni globali. La denuncia dei cittadini di Bonaire si rifà proprio a quella sentenza, e punta a dimostrare che il paese ha responsabilità legali verso tutti i propri territori. La particolare vulnerabilità delle comunità insulari, del resto, è tristemente nota, e ha portato ad esempio a novembre 2023 l’Australia a stringere un accordo con Tuvalu – stato insulare polinesiano eroso e minacciato di scomparsa dall’innalzamento del livello del mare – e offrire loro la libera circolazione, rendendoli de facto i primi “rifugiati climatici” dell’Australia.

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