Colpito alla testa, pestato violentemente e poi bruciato vivo. È quanto accaduto nel Pistoiese, dove il corpo di un tecnico di un’industria tessile di 57 anni è stato ritrovato lunedì 8 gennaio parzialmente carbonizzato in un campo. Inizialmente il caso era stato considerato un suicidio, ma l’autopsia ha ribaltato l’ipotesi rilevando i segni di un violento pestaggio avvenuto prima dell’incendio. Per la morte di Alessio Cini, 57 anni, ritrovato davanti alla sua casa ad Agliana, ora la procura e i carabinieri indagano per omicidio volontario. Per il movente gli inquirenti stanno indagando sulle vicende matrimoniali della vittima, dato che pochi giorni prima era stata messa all’asta proprio la casa davanti a cui è stato ritrovato il corpo. Si tratta di una villetta tri-familiare dove l’uomo, separato, viveva con la figlia 14enne.
L’autopsia ha dimostrato che Cini è stato prima massacrato di botte – con colpi alla testa e al torace – e poi, quando forse ancora respirava ed era agonizzante, è stato cosparso di alcol o benzina e gli è stato dato fuoco. Sulla testa e sul corpo sono stati individuati traumi e lesioni inferti prima dell’incendio. Secondo i medici legali, l’uomo è stato prima colpito alla testa, forse con un oggetto contundente, e poi preso a calci e botte. A dare l’allarme lunedì mattina sono stati i vicini che vedendo le fiamme hanno chiamato pompieri, 118 e carabinieri. La villetta si trova tra i vivai nella pianura verso Prato, in un punto isolato. Sul posto sono arrivati il procuratore capo di Pistoia Tommaso Coletta e il sostituto procuratore Leonardo De Gaudio, a cui è affidata la direzione delle indagini.
Cini viene descritto come una persona perbene e non aveva precedenti penali. Dalle indagini è però emersa la recente preoccupazione in merito alla messa all’asta della casa, proprio quella davanti alla quale è stato trovato. Secondo la ricostruzione investigativa, Alessio Cini è uscito dalla villetta nella notte, con abiti da casa, e si è ritrovato davanti l’aggressore. I carabinieri stanno analizzando anche il contenuto del suo cellulare e sono stati interrogati anche residenti e amici. Sarebbero state inoltre acquisite le registrazioni delle telecamere presenti nei paraggi.