Mentre le vittime dei bombardamenti israeliani a Gaza sfiorano ormai quota 24mila, l’aviazione di Tel Aviv ha cominciato in serata una “vasta ondata di attacchi contro obiettivi di Hezbollah nel sud del Libano”. Lo ha il giornale israeliano Ynet. Secondo altri media i raid si stanno svolgendo al nord del fiume Litani in Libano. Gli attacchi avvengono in risposta all’uccisione da parte degli Hezbollah con un razzo anticarro di 2 israeliani, madre e figlio. Quest’ultimo – ha fatto poi sapere l’esercito – era un membro della squadra di pronto intervento del villaggio di Kfar Yuval dove è stato colpito con la madre. “L’unico modo per riportare la calma nel Mar Rosso, in Iraq e sul fronte tra Libano e Israele è quello di mettere fine all’aggressione di Israele contro la Striscia di Gaza” ha detto oggi il leader degli Hezbollah libanesi, Hasan Nasrallah, in un discorso trasmesso in diretta tv da una località segreta. Oggi l’esercito israeliano ha ucciso altri tre palestinesi in Cisgiordania. Stando a quanto riferisce l’esercito israeliano, i soldati hanno inseguito un’auto che aveva sfondato un posto di blocco vicino alla città di Hebron, “hanno sparato ai terroristi e li hanno neutralizzati”. La Mezzaluna Rossa palestinese ha confermato di aver recuperato i corpi.

Dagli Stati Uniti trapelano invece notizie di una crescente insofferenza della Casa Bianca nei confronti del leader israeliano Benjamin Netanyahu. Il presidente Joe Biden è “frustrato” e “sta perdendo la pazienza” scrive Axios citando fonti americane secondo cui Netanyahu “avrebbe rigettato gran parte delle richieste dell’amministrazione Usa” sulla guerra a Gaza. Sempre il sito israeliano Ynet, citando sempre Axios, ha aggiunto che Netanyahu “sta trascinando la guerra per motivi politici e personali” e che il rilascio dei rapiti “non sia la sua priorità”. Nel frattempo centinaia di manifestanti pro-Gaza si sono radunati fuori dalla Casa Bianca dopo la grande protesta che si è svolta nel pomeriggio di sabato a Washington. Tante le bandiere palestinesi che sventolano fuori dalla residenza del presidente statunitense, a Camp David per il weekend, e i cori che chiedono il cessate il fuoco immediato.

“L’Unione Europea sostiene pienamente l’Unrwa (l’Agenzia dell’Onu per i rifugiati palestinesi) a cui ho anche espresso la mia determinazione a difendere l’Agenzia dalle accuse ingiuste a cui talvolta viene sottoposta”, ha detto L’Alto rappresentante per gli Affari esteri e la politica di sicurezza dell’Unione europea, Josep Borrell sul suo blog riferendo del suo recente viaggio in Medio Oriente durante il quale ha, tra l’altro, incontrato il commissario dell’Unrwa Philippe Lazzarini. Borrell scrive inoltre che Israele e Palestina, ma anche Egitto, Arabia Saudita, Giordania e Lega Araba sono stati invitati al Consiglio Esteri dell’Unione europea convocato per il 22 gennaio Secondo Borrell, “è urgente che l’Europa sia coinvolta nella risoluzione del conflitto israelo-palestinese”, “in stretta collaborazione con i nostri partner regionali”.

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