“Una cerimonia al cimitero Verano di Roma per rendere omaggio a tutti i caduti, a chi ha dato la vita per l’Italia”. Viene presentato così il servizio che il Tg1 ha mandato in onda alle 13.30 di domenica 14 gennaio, più precisamente al minuto 11:00. Al centro è l’annuale iniziativa di Gioventù nazionale, movimento giovanile di Fratelli d’Italia, da sempre al fianco di Giorgia Meloni. Accade tutti gli anni e le agenzie di stampa non riportano una riga. Al contrario, il telegiornale della rete ammiraglia gli dedica un servizio che accredita la manifestazione come “apolitica”, ma con qualche omissione. “Non militanti politici, spiegano gli organizzatori”, scandisce la giornalista che firma il pezzo. E poi il violino, il minuto di silenzio e i tre cuscini di fiori deposti. Il Tg1 cita solo quello per Goffredo Mameli, padre dell’inno nazionale. Ma, dopo l’omaggio ai caduti della Prima guerra mondiale, il corteo si ferma per ricordare Stefano Recchioni, giovane militante del Movimento sociale italiano, ucciso nel 1978 a poche ore dai fatti di di Acca Larentia. A poche ore dalla messa in onda, si è scatenata la polemica politica, con il Pd all’attacco del direttore Chiocci e Fratelli d’Italia che parla di “ingerenza sulle scelte della redazione”.
IL SERVIZIO – Una manifestazione “all’insegna della riconoscenza verso chi ha dato la vita per l’Italia”, spiega il Tg1. Poi la chiusura della cerimonia: “Sulle note dell’inno italiano, la bandiera Tricolore regalata ai bambini presenti perché, dicono dall’organizzazione, sappiano che il futuro passa dal ricordo della storia”. Fine, linea allo studio. Ma le telecamere del Tg1 non sono le uniche presenti. L’agenzia AlaNews, infatti, ha ripreso e intervistato anche gli esponenti di Fratelli d’Italia presenti. Non pochi: Rampelli, Mennuni, De Priamo, Mollicone, e la vicepresidente della Regione Lazio, Angelilli. Alla faccia dell’iniziativa non politica. “Noi siamo qui per le nostre radici che non rinneghiamo”, ha rimarcato la senatrice di FdI, Lavinia Mennuni. “Questa settimana ci sono state polemiche strumentali per i fatti di Acca Larenzia, ma FdI è estranea”, trova il tempo di dichiarare il senatore Andrea De Priamo.
LA POLEMICA – L’onorevole dichiara, riporta AlaNews, “ignaro che di lì a poco alcuni presenti avrebbero fatto il saluto romano“. Ma se le immagini di AlaNews registrano, dagli esponenti del partito della premier ai timidi saluti romani di qualche presente, nel servizio del Tg1 sparisce tutto, a cominciare dalla politica. Dell’operazione si accorgono i parlamentari del Pd in commissione vigilanza Rai. “Con il servizio di oggi del Tg1 su una manifestazione organizzata dal movimento Gioventù nazionale, definita non politica e elevata a evento patriottico culturale, la Rai ha toccato il fondo. Dopo gli allontanamenti selettivi di autorevoli professionisti, dopo il crollo degli ascolti, dopo la messa in mora di un serio piano di investimenti per il rilancio del servizio pubblico, siamo adesso alla bassa propaganda mascherata da servizi culturali. Il Direttore Chiocci venga a spiegare in vigilanza Rai se ha cambiato ruolo e se è diventato il portavoce dei movimenti giovanili di destra che hanno sede in via della Scrofa”, dichiarano i parlamentari dem in commissione di vigilanza Rai dopo il servizio sull’iniziativa definita “non politica” organizzata dal movimento giovanile di Fratelli d’Italia. “La misura è colma – concludono – chiediamo l’immediata audizione di Chiocci”. A stretto giro è arrivata la presa di posizione di Fratelli d’Italia, in difesa del Tg1: “Il Pd che chiede un’audizione nella Commissione Vigilanza Rai del direttore della principale testata giornalistica italiana per un servizio televisivo, rappresenta una gravissima e intollerabile ingerenza della politica sulla libertà editoriale”. Secondo FdI è un attacco scomposto e immotivato. E il partito della premier Meloni sostiene che “l’osservatorio di Pavia e l’Agcom hanno certificato, dati alla mano, l’assoluta imparzialità e pluralismo del Tg1”.