La settimana della moda di Milano dedicata alle collezioni uomo autunno-inverno 24-25, in programma dal 12 al 16 gennaio, inizia con l’attesissima sfilata di Stone Island. Il marchio italiano nato nel 1982, acquisito da Moncler due anni fa, ha presentato il suo primo show con una performance immersiva dal titolo “The Compass Inside”. I capi indossati dai modelli sono presentati in multipli per sottolineare quello spirito di comunità che da sempre contraddistingue il marchio. Cultura della sperimentazione e funzione d’uso sono le matrici che definiscono Stone Island, ieri come oggi, consacrando il marchio Made in Italy, a simbolo della ricerca estrema su fibre e tessuti applicata però a un design innovativo. Nella collezione autunno-inverno 24-25, il mondo dell’outdoor viene reinterpretato adottando una narrazione visiva dove la materia diviene protagonista e oggetto di ricerca per raggiungere una funzione d’uso estrema senza però dimenticare lo stile. Ogni capo Stone Island nasce da una sintesi perfetta tra studio dei tessuti e funzionalità, come il piumino con cappuccio dall’effetto vetro liquido composto da due strati di organza e nylon ad alta tenacità, oppure il caban in lana e cashmere dall’aspetto vintage, ma morbidissimo al tatto, o il parka in rete di poliestere e pellicola di poliuretano trasparente, antivento e antipioggia, e infine lo storico bomber cangiante, pezzo iconico del brand, che questa stagione punta su materiali rigenerati senza perdere fascino e desiderabilità agli occhi delle giovani generazioni sempre più attente ad investire in capi di moda sostenibili.
Celebra invece la diversità e l’unicità la collezione autunno/inverno 24-25 di DSquared2. Dean e Dan Caten con una sfilata co-ed in cui i capi uomo e donna appaiono gli uni accanto agli altri, presentano un racconto autobiografico che diventa un inno alla libertà. In uno spazio bianco che ricorda una clinica asettica, i due stilisti fanno sfilare 15 coppie di gemelli uomini e 9 coppie di gemelle. Come due alchimisti i Caten orchestrano trasformazioni e metamorfosi: ai modelli in stile grunge con indosso camicie scozzesi, felpe, bermuda e jeans si alternano i loro gemelli elegantissimi in completi sartoriali, camicie di chiffon e pantaloni in paillettes. E poi un grand finale a sorpresa in cui i fratelli Caten escono in passerella a raccogliere gli applausi: Dan in camicia trasparente e pantaloni neri e Dean in versione drag con un corsetto e una lunga gonna con strascico.
Massimo Giorgetti, direttore creativo di MSGM, ha collaborato con la Fondazione Franco Albini e con Google Pixel per una collezione autunno/inverno 24-25 che celebra la velocità e l’energia del capoluogo lombardo. Il luogo della sfilata è la fermata della metropolitana di Porta Venezia, quartiere nevralgico di una Milano giovane e dinamica. Le storiche grafiche della linea 1, disegnate agli inizi degli anni 60 da Franco Albini e rielaborate dall’Intelligenza Artificiale Google Pixel 8, si trasformano in stampe e dettagli presenti in tutta la collezione. I corrimani rossi del metrò diventano spille sui pantaloni casual, grafismi sui lunghi cappotti ed elementi cromatici sui maglioncini bon-ton. In passerella i capi classici, sinonimo di quello stile borghese fatto di cappotti sartoriali, giacche doppiopetto e pantaloni gessati, vengono stemperati e mischiati a completi in pelle, colli in finta pelliccia, jeans dal sapore vintage e grandi felpe tempestate di cristalli.
La frenesia urbana è anche una delle ispirazioni della nuova collezione autunno/inverno 24-25 di Fendi. Silvia Venturini Fendi, mente creativa del marchio di famiglia, dal 2001 di proprietà del colosso del lusso LVMH, rilegge lo stile country con una visione contemporanea fatta di capi preziosi e inaspettati come giubbini in nappa, velluti a coste, maglie in lurex e lunghe gonne a pieghe che in verità sono bermuda con il cavallo molto basso. Il classico kilt, insomma, ma nella sua versione più moderna e lussuosa.
JordanLuca, il marchio disegnato dal talentuoso duo composto da Jordan Bowen e Luca Marchetto, rilegge la tradizione sartoriale di Savile Row e quella italiana alla luce delle subculture inglesi. Nei Magazzini Raccordati della Stazione Centrale di Milano, in un lungo tunnel decorato con palloncini ad opera dell’artista Dominic Myatt, prende vita una collezione che racconta i tempi difficili che stiamo attraversando. Le giacche rigorose hanno aculei in metallo al posto dei bottoni, le maglie diventano miniabiti e sono usurate dal tempo, i bomber evidenziano silhouette dalle spalle ricurve e infine i trench scelgono la sensualità e il mistero del vinile.
Neil Barrett rilegge invece il tradizionale guardaroba maschile attraverso dettagli innovativi e materiali sperimentali. Nella collezione autunno/inverno 24-25 dello stilista inglese, i capispalla si fanno ibridi a metà tra formale e sportswear, le maglie divengono sottilissime e preziose o super classiche, da indossare semplicemente sopra t-shirt candide e morbidi cinque tasche in denim e infine il tradizionale Harris tweed si trasforma in un Techno tweed di nuova generazione. Un guardaroba perfetto per l’uomo del ventunesimo secolo sempre in continua evoluzione.
Uno spazio bianco e asettico diventa il luogo perfetto per presentare la nuova Collezione autunno/inverno 24-25 di K-Way. Il marchio italiano torna a sfilare alla Milano fashion week e mette l’accento su una delle sue caratteristiche peculiari: l’uso del colore. “Usare il colore era un modo per raccontare la storia del brand”, ha spiegato Lorenzo Boglione, vicepresidente del gruppo Basicnet a cui fanno capo oltre a K-Way anche Superga, Sebago, Robe di Kappa e Jesus Jeans e che ha chiuso il 2023 con ricavi in aumento a 297,5 milioni di euro. A fare da scenografia alla sfilata, sagome gonfiate dal vento realizzate dall’artista Anna Franceschini nei tessuti tecnici delle giacche iconiche Le vrai 3.0, best seller di K-Way. In passerella grigio, verde petrolio e azzurro si alternano al rosso corallo, al verde militare, al bianco e al ghiaccio. Le forme sono allungate, i pantaloni ampi, i cappotti lunghissimi e le giacche brevi e aderenti. Non mancano completi da uomo nei toni accesi, abiti lunghi super femminili percorsi da zip, logo no logo del marchio, giacche impermeabili con strascico, ma la vera innovazione rimangono i materiali: dal nylon alla pelliccia ecologica nella versione sostenibile, dalla lana a tre strati antipioggia al velluto in seta e viscosa. La parola d’ordine per la prossima stagione fredda è layering ovvero sovrapposizione e l’invito è quello di sperimentare con linee, colori e materiali per ottenere look inaspettati ma sempre funzionali.