“Ragazzi, mi dispiace per i rumori di fondo, ma sono su un treno e non ho ancora i poteri per fermarlo“. È la battuta spassosa del comico Francesco Paolantoni che, ospite de L’aria che tira (La7), interviene dal Frecciarossa Milano-Roma per commentare l’ultima crociata del centrodestra contro “la Natività blasfema”, rappresentata dall’attore napoletano, che interpretava San Giuseppe, e da Biagio Izzo, che vestiva i panni della Madonna, nella trasmissione “Da Natale a Santo Stefano”, andata in onda lo scorso 26 dicembre.
A farsi capifila della denuncia contro la gag comica sono stati Maurizio Gasparri, componente della commissione di Vigilanza Rai, Carlo Giovanardi e i Pro Vita.
Paolantoni commenta con amara ironia la vicenda (“Abbraccio il senatore Gasparri con impeto“), rendendosi protagonista di un serrato botta e risposta con l’ex direttore del Tg2, Mauro Mazza, che accusa: “Questo sketch può irritare la fede di milioni di persone, perché va a toccare con l’incarnazione il cuore dei cristiani, sia con la battuta sulla prostata di San Giuseppe, sia con Izzo che interpreta Maria. Francamente quella gag non mi è piaciuta, è uscita male“.
Immediata la replica di Paolantoni: “Che sia uscita male la gag o che non sia piaciuta lo posso accettare, perché è un parere artistico. Per quanto riguarda la prostata, io credo di aver fatto anche un servizio pubblico e sociale, perché da anni faccio spot per invitare i cittadini a curare la prostata. E quindi quello sketch era uno spot sociale. E poi, scusatemi, ma Giuseppe, prima di essere quello che è poi diventato, non era un uomo normale? E non poteva tenere problemi alla prostata? Riguardo a Izzo che impersona la Madonna – continua – dai tempi dei greci gli attori uomini rappresentavano personaggi femminili. Quindi, sono tutte accuse che si possono smontare. Sono comunque dispiaciuto di aver fatto dispiacere, ma mi pare questo sentimento di vergogna debba essere adottato per cose più importanti“.
“Allora create un filo nuovo – ribatte Mazza – Tu e Izzo la prossima volta potete ironizzare sulla fede islamica e un’altra volta sull’ebraismo. Ci vuole coraggio, diciamo così”.
“Questa veramente è una grande banalità – commenta il comico – Ma poi la Tv di Stato non è per caso di uno Stato laico?“.
Paolantoni, infine, ribadisce la sua paura per il corso nuovo della Rai con la destra al governo e osserva: “Mi chiedo anche come mai questa polemica sia esplosa dopo 15 giorni che è andata in onda la trasmissione. E poi c’è pure Giovanardi che non sentivo da tanto tempo. Insomma, mi chiedo tante cose, fatemi solo capire quello che posso e quello che non posso fare”.
“Quella gag comica è esposta semplicemente alla valutazione degli altri – rilancia Mazza – Avviene in tutti i campi, soprattutto nella televisione”.
“No – ribatte Paolantoni – Questa non è valutazione, ma è un accusa, è un processo. Le valutazioni di tutti le accettiamo, ma quello che sta succedendo mi sembra un po’ troppo”.