“I neofascisti sono ai margini ma rappresentano un rischio e bisogna agire subito“. Sono le parole della commissaria Ue agli Affari interni, Ylva Johansson, che a Strasburgo – parlando a nome della Commissione – lancia in Aula l’allarme sul pericolo del ritorno al passato più oscuro d’Europa. E lo fa commentando il saluto romano di centinaia di militanti in via Acca Larentia a Roma così come gli incontri di stampo neonazista di Afd in Germania.
“Solo la scorsa settimana una folla ha fatto un saluto molto realistico durante una manifestazione a Roma”, ha aggiunto la commissaria apprezzando la presa di posizione di Antonio Tajani: “Il ministro degli Esteri italiano ha giustamente condannato questo episodio”. Per la Commissione europea però “questi incidenti sono preoccupanti individualmente nella loro portata, ma lo sono anche nelle connessioni. È dimostrato – ha sottolineato – che attraverso gli inviti e la partecipazione alla comunicazione online si registra una crescente partecipazione di nuovi gruppi sfaccettati al di là dei confini degli Stati membri”.
La commemorazione di Acca Larentia e il rito del “Presente!” di quel migliaio di persone schierate in formazione militare, varca così i confini italiani. La socialista svedese ricorda il pericolo delle ingerenze esterne in Europa in vista del voto di giugno e la sponda che i neofascismi possono rappresentare per manipolare la democrazia. “Serve agire con decisione e tutti insieme. Perché le democrazie muoiono se i democratici non agiscono“, dice Johansson. Le manifestazioni “neofasciste” sono “un’eccezione” ma, è il monito della commissaria, non vanno assolutamente sottovalutate.
Dopo il suo intervento in Aula va subito in scena lo scontro, a trazione italiana, tra i gruppi politici. Socialisti, Renew e M5S puntano il dito contro il “silenzio assordante” della presidente del Consiglio Giorgia Meloni sui fatti di Roma. “Vediamo che Mafred Weber è assente, ritiene Meloni ancora una buona alleata?”, attacca la liberale Sofie in’t Veld invitando Ursula von der Leyen a chiedere a Meloni, domani nell’incontro di Forlì, di condannare la manifestazione di Acca Larentia. “Quanto accaduto è uno sfregio che ha fatto il giro del mondo”, incalza il capodelegazione del Pd Brando Benifei. “Lei tace perché nel 2008 a quella manifestazione c’era”, aggiunge la pentastellata Tiziana Beghin.
Fdi e Lega fanno squadra. Nicola Procaccini, di fronte all’Aula semivuota, sottolinea come “sia più importante per gli antifascisti da salotto trovare posto al ristorante piuttosto che tra i loro banchi qui in Parlamento”. E osserva che il saluto di Acca Larentia, “così anacronistico, per certi versi anche grottesco, non ha neanche mai avuto il significato politico dell’apologia del regime fascista”. “D’altra parte – osserva il copresidente del gruppo Ecr al Parlamento europeo – l’obiettivo delle sinistre era diffamare l’Italia e l’obiettivo è stato raggiunto. Dispiace che, come al solito, si presti a questa operazione così spregiudicata anche la sinistra italiana”. Il collega di FdI Carlo Fidanza nega qualsiasi rischio di ritorno al fascismo, il leghista Paolo Borchia invita la sinistra a guardare alle priorità del presente e non al passato.