“Un giorno racconterò la mia verità“, ha ripetuto più volte Romelu Lukaku in merito al suo burrascoso strappo con l’Inter, consumatosi nel corso dell’estate 2023. Parole che lasciavano intendere come dietro il suo mancato ritorno in nerazzurro ci fossero chissà quali segreti. Invece ormai non è più un segreto che Lukaku ci rimase male per l’esclusione dai titolari della finale di Champions League. Il belga entrò solo a partita in corso e fu protagonista in negativo dell’1-0 con cui il Manchester City ha alzato la coppa. Un’ulteriore conferma è arrivata dalla votazione del “The Best Fifa Men’s Coach“, il premio al miglior allenatore del 2023. Lukaku, chiamato a votare in quanto capitano del Belgio, si è preso la sua personale rivincita contro Simone Inzaghi e lo ha escluso dalla sua terzina.
L’attaccante ora alla Roma ha votato per Pep Guardiola, Xavi e Luciano Spalletti. Chiaramente una vendetta nei confronti del suo ex allenatore: se i rapporti con Inzaghi fossero rimasti buoni, infatti, Lukaku lo avrebbe quanto meno inserito al posto di Xavi, che col suo Barcellona è stato eliminato proprio dall’Inter nei gironi della scorsa Champions. La scelta del belga comunque non ha impedito a Inzaghi di raggiungere il terzo gradino del podio, dietro a Guardiola e Spalletti. Tra chi lo ha messo al primo posto, c’è Hakan Calhanoglu, capitano della Turchia e perno del centrocampo nerazzurro, che ha voluto premiare il suo allenatore.