“Nel trasferirmi per un po’ solo su Instagram lascio alcune riflessioni“. Inizia così il lungo post pubblicato da Selvaggia Lucarelli su Twitter/X. L’argomento è mettere dei punti – come spiega la stessa scrittrice – nella vicenda di Giovanna Pedretti, la ristoratrice e titolare della pizzeria “Le Vignole” a Sant’Angelo Lodigiano il cui corpo è stato ritrovato senza vita lo scorso 14 gennaio, nel fiume Lambro.
“La prima (riflessione, ndr) è che ancora nessuno ha il coraggio di fare una riflessione sul ruolo della stampa in questa vicenda e domandarsi perché una notizia irrilevante e pure falsa era in home ovunque. – scrive ancora Lucarelli – Si preferisce scaricare le colpe più genericamente sui social brutti e cattivi, social che alla fine sono il perfetto capro espiatorio del giornalismo. Seconda riflessione. Da giorni i giornali soprattutto di destra parlano di METODO ricorrente, di cattiveria costante bla bla. Si dimenticano che il debunking è stato opera di una persona che si occupa di cibo e ristorazione, che non ha mai criticato nessuno, che non manganella, è sensibile e pacifica e non “brinda con me chiedendosi chi sarà il prossimo da sputtanare” (cit. Repubblica). Quello che non si può dire, è che ha avuto due sfortune: che la povera signora si sia suicidata (spero si capisca il senso) e che è il mio fidanzato. Se ogni volta che una persona finisce sulle cronache criticata per qualche motivo si suicidasse, i giornali dovrebbero chiudere. Però può succedere sempre, lo sappiamo, e succede più spesso di quanto le cronache raccontino”. Nel lungo e articolato post, la scrittirce e volto tv fa notare come si sia “poi detto che il debunking non lo deve fare chi non è giornalista. Qui però il non giornalista è forse l’unico ad aver scritto una cosa vera, con parole misurate e chiamando la signora per verificare . E poi, se i social sono roba diversa dal giornalismo, come mai il giornalismo attinge tutti i giorni dai social e a mani basse? Infine. Di questa signora morta non importa nulla a nessuno. Ognuno la sta usando per banchettare alla sua tavola. La politica (che mi usa per dire “la sinistraaaaa”. Ma sinistra a chi? Quale sinistra?). I colleghi a cui stavo poco simpatica (si sono presentati tutti all’appello, nessuno che abbia almeno finto di non godere per la morte della signora). I giornali stessi, che possono continuare con la narrazione rassicurante “non siamo mica noi! È la solita cattivona di Selvaggia!”. Da cui ovviamente si prendono notizie o distanza a seconda della comodità del momento. E le tv, ci mancherebbe”.
*non ho scritto che lascio Twitter, ma giornali e tv stanno dicendo che lascio Twitter. Poi dice che il giornalismo non ha un problema. Io sono sempre più allibita.
— Selvaggia Lucarelli (@stanzaselvaggia) January 16, 2024
Uno scritto articolato, con una precisazione fatta poi in un commento successivo: “Non ho scritto che lascio Twitter, ma giornali e tv stanno dicendo che lascio Twitter. Poi dice che il giornalismo non ha un problema. Io sono sempre più allibita”.