Cosa si può fare per arginare la violenza contro le donne? Semplice: una partita di calcio. Da 100mila euro: a tanto ammonta il contributo economico della Regione con tanto di stanziamento in Finanziaria approvata la scorsa settimana dall’Assemblea regionale siciliana. Il provvedimento – inserito in un maxiemendamento – che accontenta trasversalmente i 70 deputati regionali (in Sicilia i consiglieri sono equiparati ai parlamentari). Si tratta a tutti gli effetti di una serie di mancette distribuite a pioggia in vista, manco a dirlo, delle prossime europee.

Ed è così che tra le tante voci di stanziamenti per sagre, chiese e carnevali, spuntano pure i 100 mila euro per l’associazione All Stars Sicilia, di Catania, per “Un goal per la solidarietà – una partita contro il femminicidio”. Un intervento “tra i più urgenti” per arginare il fenomeno, ironizza Sergio Lima, della segreteria regionale del Pd. Che poi si fa serio: “Una misura quasi offensiva in una terra che occupa i primissimi posti per i reati del codice rosso. Eppure la Regione Siciliana ha un fondo economico per iniziative di contrasto culturale e, soprattutto, per consentire alle donne senza mezzi finanziari di sottrarsi a mariti e conviventi violenti prima che la violenza si sia manifestata nei suoi effetti tragici. Entrambe le misure hanno risorse irrisorie. Non era meglio intervenire rimpinguando questi capitoli?”.

La partita di calcio, tuttavia, è solo una delle tante voci in cui temi molto diversi si mischiano. E c’è un po’ di tutto, dalla sagra del carciofo e quella dell’arancino fino al campo indoor di bocce.

Tutto finanziato con i quasi 100 milioni impegnati dal maxiemendamento, di cui una parte distribuita col manuale Cencelli, seguendo l’ultimo consenso elettorale: più di 600mila euro per i deputati del centrodestra e quasi 300mila per Pd, M5s e Sud Chiama Nord di Cateno De Luca. Così dopo l’emendamento approvato al photo finish, che stanziava soldi a pioggia – quasi 8 milioni di euro – per il Natale, arriva, subito dopo le feste il maxi emendamento che prevede stavolta finanziamenti regionali a favore di carnevale, sagre, chiese, e per chi, tra i corridoi dell’Assemblea siciliana, lamenta l’assenza di una visione di futuro, c’è chi risponde con ironia: “Come no? Ci sono soldi per cimitero e nuovi loculi: più futuro di così…”.

È questo il succo, in estrema sintesi, della lunga notte all’Assemblea siciliana, che tra lunedì e martedì scorso ha approvato la finanziaria in “tempi record”, perlomeno per la Sicilia. Per la prima volta dopo anni, infatti, è stata approvata nei tempi ordinari, evitando così l’esercizio provvisorio, ormai diventato una vera e propria prassi acquisita nell’Isola. Un risultato portato a casa grazie all’accordo con le opposizioni. Non a caso il giorno dopo sarà tutto un giubileo da destra e sinistra, a fronte di pochi, pochissimi, detrattori.

A festeggiare, c’è di sicuro Salvatore Geraci, sindaco di Cerda (a 60 chilometri da Palermo) e deputato regionale eletto con Sud Chiama Nord e poi passato nella Lega. A Cerda e ai suoi poco meno di 5mila abitanti arriva un vero e proprio jackpot rispetto ad altri comuni: 50mila euro per la compartecipazione della Regione alla costituzione della Fondazione Sagra del carciofo e 300mila euro per l’organizzazione della sagra stessa. A questi si aggiungono 200mila euro per l’organizzazione “dell’estate cerdese”. Totale: più di mezzo milione di euro. Fa molto meno Rosolini che di abitanti ne conta più di 20mila, che ottiene 100mila euro per la sagra dell’arancino, più 100mila euro, dati all’associazione “Baci e Abbracci”, per il Carnevale.

Tra le voci del maxiemendamento non sfigurano i 100mila euro stanziati per la realizzazione di un campo indoor di bocce a Modica, che in Ars può contare sulla rappresentanza di Ignazio Abbate, ex sindaco e vicino all’attuale sindaca Maria Monisteri, così che la città ragusana incassa anche 150mila per la promozione turistica, 100mila per un centro di aggregazione per contrastare la dispersione scolastica e 100mila euro per le generiche “attività statutarie” della fondazione Teatro Garibaldi. Totale: 300mila euro.

Sono 300mila euro anche per Roccalumera, piccolo comune ionico del Messinese, guidato da Giuseppe Lombardo, che non a caso è anche deputato regionale per Sud Chiama Nord. Non va male neanche ad Acireale, considerato da molti fortino elettorale del forzista Nicola D’Agostino, che oltre ad altri interventi come i 300mila euro per favorire “l’incremento turistico” ne ottiene altri 250mila per ristrutturare il commissariato di polizia. A fare strabuzzare gli occhi c’è il contributo straordinario stanziato dall’assessorato regionale all’Agricoltura, ricoperto dal leghista Luca Sammartino: 550mila euro per le spese sostenute dagli allevatori che hanno sede in provincia di Caltanissetta. Quelli fuori dalla provincia, niente.

Sembra non si possa fare di più ma ecco che si scorge addirittura uno stanziamento di 200mila euro per “garantire l’equilibrio di bilancio” del comune di Randazzo: “Peccato dunque per tutti quei Comuni che non hanno santi in Ars e hanno dovuto dichiarare il default”, commenta qualcuno nel day after della manovra siciliana. Sagre, campi da bocce, parrocchie, associazioni e cimiteri: 330mila euro andranno a Casteltermini per la ristrutturazione della chiesetta-ossario e la manutenzione del cimitero, compresa la realizzazione di 135 loculi ed il ripristino del muro di cinta. Infine, a confortare chi lamenta l’assenza di una visione di futuro c’è anche uno stanziamento di 100 mila euro per uno studio di fattibilità per il Vertiporto, ovvero l’aeroporto per gli aerotaxi. Peccato sia solo uno studio, ma per il futuro, al netto di ossari e nuovi loculi, c’è tempo.

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