Da mercoledì 10 gennaio è ufficialmente finito il mercato tutelato per cinque milioni e mezzo di utenti “non vulnerabili”. Per tutti coloro, cioè, che non sono anziani, indigenti, ammalati di alcuni patologie o residenti in zone disagiate. Ma alcuni clienti rischiano di credersi “vulnerabili” – dunquenon tenuti a scegliere un fornitore sul mercato libero – e scoprire invece di non avere più i requisiti necessari. L’Unione nazionale consumatori (Unc) ha stilato una guida ad hoc visto che il ministero dell’Ambiente, lamenta il responsabile del settore energia Marco Vignola, invece che lanciare una nuova campagna informativa si è limitato a “riciclare il vecchio spot sull’uso del portale offerte” senza “nessuna informazione per spiegare al consumatore che fine avrebbe fatto non facendo alcuna scelta sul gas prima del 10 gennaio”.
Tra le circa 4,5 milioni di persone che ricadono in categorie svantaggiate rientrano innanzitutto coloro che si trovano in condizioni economicamente svantaggiate, percettori dei bonus luce e gas per il disagio economico. Ma se nel 2023 l’asticella massima dell’Isee consentita per averne diritto era passata a 15mila euro, nel 2024 tale estensione non è stata prorogata, togliendo di fatto anche il riconoscimento di vulnerabilità a tutti coloro che hanno un reddito superiore a 9.530 euro. Persone che potrebbe essere convinte di essere classificate come vulnerabili proprio perché hanno ricevuto il bonus sociale nel 2023, ma che oggi non lo sono più. A non essere stata prorogata è anche la nuova soglia Isee a 30.000 euro per i nuclei familiari con almeno 4 figli a carico, che torna a 20.000: anche in questo caso coloro che hanno un reddito superiore non avranno diritto alla tutela.
A rientrare nella categoria dei vulnerabili – definiti dal Dl Aiuti Bis, ossia decreto-legge 9 agosto 2022, n. 115 – ci sono inoltre coloro che hanno almeno 75 anni (compresi), le persone che versano in gravi condizioni di salute che richiedono l’utilizzo di apparecchiature medico-terapeutiche salvavita alimentate dall’energia elettrica o i soggetti presso i quali sono presenti persone che versano in tali condizioni, chi ha un’utenza ubicata nelle isole minori non interconnesse (Ustica, Tremiti, Levanzo, Favignana, Lipari, Lampedusa, Linosa, Marettimo, Ponza, Giglio, Pantelleria, Stromboli, Panarea, Vulcano, Salina, Alicudi, Filucudi, Capraia, Ventotene) e chi ha un’utenza in strutture abitative di emergenza a seguito di eventi calamitosi, come terremoti o alluvioni. Va specificato che chi non è ancora vulnerabile ma lo diventerà (ad esempio a causa dell’età) potrà tornare al mercato tutelato dopo essere passato a quello libero, facendone richiesta.