Per la cura dei disturbi alimentari, che in Italia colpiscono circa 3 milioni di persone, saranno disponibili 10 milioni di euro anche per il 2024. Dopo giorni di polemiche per i tagli al Fondo per il contrasto dei disturbi della nutrizione e dell’alimentazione, il ministro della Salute Orazio Schillaci ne ha annunciato il rifinanziamento attraverso un emendamento al decreto Milleproroghe. Poi, con l’aggiornamento dei Lea (Livelli essenziali di assistenza), i pazienti dovrebbero poter ricevere ulteriori prestazioni ambulatoriali in esenzione. Nei giorni scorsi 40 associazioni dei familiari dei pazienti avevano espresso preoccupazione per il mancato rinnovo del finanziamento, sottolineando come i centri per la cura dei disturbi dell’alimentazione fossero così a rischio chiusura. Avevano anche scritto al ministro e alla premier Giorgia Meloni per chiedere la proroga degli stanziamenti. Erano state annunciate manifestazioni contro i tagli in diverse città per venerdì prossimo.

La legge di Bilancio 2022, ha spiegato oggi Schillaci alla Camera durante un question time, aveva ricordato l’istituzione presso il ministero della Salute di un Fondo con una dotazione di 15 milioni per il 2022 e 10 per il 2023. Entro il 31 ottobre “le Regioni e Province autonome dovranno trasmettere una relazione di rendicontazione finanziaria. Per ora sono state presentate relazioni intermedie da cui risulta che le Regioni hanno impegnato il 59% del finanziamento e speso solo il 3% del finanziamento complessivo“, ha affermato. Nelle more della piena operatività del nuovo nomenclatore tariffario e dell’ulteriore aggiornamento dei Lea, “atteso per il primo semestre 2024 – ha annunciato il ministro – ho deciso di mettere a disposizione del Fondo straordinario, pur in assenza di una completa rendicontazione da parte delle regioni, un fondo di 10 milioni di euro per il 2024″.

Per chi soffre di questi disturbi aumentano inoltre le prestazioni gratuite: ad oggi i pazienti affetti da anoressia e bulimia possono usufruire in esenzione delle prestazioni di specialistica ambulatoriale appropriate per il monitoraggio del disturbo. Ma con l’entrata in vigore del nuovo nomenclatore, programmata per il primo aprile, “gli assistiti potranno accedere a 16 nuove prestazioni di specialistica ambulatoriale e nell’ambito della proposta di aggiornamento dei Lea, la commissione ha rilevato l’importanza di introdurre ulteriori 16 prestazioni di assistenza ambulatoriale da concedere in esenzione per il monitoraggio e la prevenzione di complicanze collegate, che sommate alle precedenti diventeranno 32″. L’entrata in vigore del nuovo nomenclatore tariffario e i nuovi Lea garantiranno “la piena copertura finanziaria in modo strutturale per l’erogazione delle prestazioni a beneficio di tutti pazienti con tali disturbi, rendendo di fatto non più necessario un Fondo straordinario a carattere temporaneo che finora è stato sperimentato”, ha aggiunto il ministro.

Intanto al Senato in commissione Sanità è iniziato l’esame di un criticato disegno di legge di maggioranza che introduce pene severe, dalle multe fino al carcere, per chi istiga i giovani a comportamenti che possono indurre a gravi disturbi alimentari, come anoressia e bulimia.

Community - Condividi gli articoli ed ottieni crediti
Articolo Precedente

Fine vita, Cappato dopo lo stop del Veneto: “Non intacca il diritto all’assistenza alla morte volontaria stabilito dalla Cassazione”

next
Articolo Successivo

Congedo parentale e lotta all’infertilità, Macron ora usa la retorica del “riarmo demografico”. Le proteste: “Lasci in pace i nostri uteri”

next