Niente ripristino dei contributi economici tagliati da Regione Lombardia con la dgr 1669 del 28 dicembre 2023, risorse da destinare in particolare ai caregiver delle persone con gravissime disabilità. E’ quanto è stato confermato martedì nel voto del Consiglio regionale lombardo, dove la maggioranza di centrodestra ha respinto la mozione unitaria di tutti i gruppi delle opposizioni al Pirellone che chiedevano invece il reintegro dei soldi alle famiglie. Sono stati presentati due distinti documenti, in ordine il primo a firma Pierfrancesco Majorino (Pd) sottoscritto da tutti i partiti di minoranza che è stato respinto dall’aula e il secondo a prima firma Alessandro Corbetta (Lega) che è stato invece approvato. Va aggiunto che le speranze da parte delle associazioni di un ripristino si erano in parte già affievolite il 10 gennaio, quando l’assessora regionale alla Famiglia e Disabilità, Elena Lucchini, aveva convocato e incontrato decine di rappresentanti di organizzazioni a tutela delle persone con disabilità, ribadendo la scelta di Regione Lombardia di “rimodulare” gli interventi dando priorità ai servizi sociosanitari da offrire (forma diretta) a scapito dei contributi ai caregiver (forma indiretta).
Nel dibattito odierno sono intervenuti i consiglieri Lisa Noja (Azione-Italia Viva), con Atrofia muscolare spinale, che ha sottolineato “la gravità dell’impatto di questi tagli su famiglie già provate da situazioni di grande sofferenza fisica e psicologica”, Nicola Di Marco (M5s), Onorio Rosati (Alleanza Verdi e Sinistra) e Michela Palestra (Patto Civico), tutti a sostegno della mozione delle minoranze. In sede di dichiarazioni di voto hanno preso la parola, tra gli altri, per la maggioranza Alessandro Cantoni (Lombardia Ideale) e Diego Invernici (Fratelli d’Italia) per manifestare il sostegno dei propri gruppi alla mozione del centrodestra. Nel documento delle minoranze, illustrato dal consigliere Davide Casati (Pd), si chiedeva che Regione Lombardia integrasse le risorse destinate ai sussidi individuali alle famiglie in cui sono presenti disabili gravi e gravissimi per evitare i tagli previsti, sforbiciate che a secondo dei casi vanno da 250 fino a 350 euro al mese. “Le circa 10mila famiglie lombarde con disabili gravi e gravissimi chiedono certezze: vogliono sapere se dopo il primo giugno prossimo riceveranno ancora il contributo regionale e in quale misura. A tal fine – ha continuato Casati – chiediamo di stanziare subito la somma di 6 milioni oltre ai 3,5 milioni già previsti dall’ordine del giorno votato in sede di bilancio per raggiungere la quota di 10 milioni che garantirebbe il ripristino integrale dei contributi erogato l’anno scorso”. Ma la richiesta è stata respinta.
In mattinata oltre 20 rappresentanti di associazioni hanno organizzato un presidio per protestare contro i pesanti tagli e chiedere che vengano restituiti i contributi economici, dato che i servizi integrati sociosanitari offerti a partire dal 1 giugno 2024 dal Pirellone in cambio delle risorse dimezzate “non esistono sul territorio lombardo e non potranno essere erogati adeguatamente in pochi mesi”. Tra i promotori del sit-in c’è Fortunato Nicoletti, vice presidente di Nessuno È Escluso. “Ci siamo riuniti stamattina per un flashmob di protesta e sensibilizzazione ma quello che è accaduto poi in aula ha dell’incredibile e lo consideriamo di una gravità inaudita”, afferma a ilfattoquotidiano.it Nicoletti. “Oggi la maggioranza in Regione ha chiaramente fatto capire che la disabilità non è una priorità e noi associazioni e famiglie è da questo che ripartiremo portando tutti in piazza nelle prossime settimane, perché non accetteremo mai un taglio dei già miseri contributi economici ai caregiver familiari”. La protesta è condivisa da tante altre organizzazioni e caregiver famigliari. “Abbiamo assistito ad uno spettacolo indecoroso dove ancora una volta si continua a fare mala-politica sulla pelle dei disabili gravissimi” dice Nicoletta De Rossi, presidente dell’associazione ConSLAncio Onlus. “Si chiedeva un piccolo sforzo da parte della giunta che influirebbe sul bilancio regionale dello 0,03%, una somma però fondamentale per la sopravvivenza dei disabili e dei loro caregiver. Ci è stata di nuovo negata offrendoci in cambio servizi aggiuntivi a quelli che però ancora oggi sono inesistenti o inadeguati. Non ci fermeremo qui, ma faremo del tutto affinché la vita dei malati gravissimi e nel caso della nostra associazione, malati di Sla, possano avere garantiti i loro diritti”.
Esprime forte disapprovazione anche Carlo Fiori, già presidente della Uildm Brescia e consigliere nazionale dell’associazione: “Noi caregiver famigliari siamo molto arrabbiati. Ci offrono nuovi servizi integrati al posto dei contributi, ma di che cosa stiamo parlando? Già ora le famiglie dei disabili gravissimi sono in difficoltà perché mancano prestazioni e personale qualificato. Vi immaginate una famiglia che oggi, dopo anni di lotte, è riuscita a ottenere un contributo di 900 euro mensili comunque non sufficiente rispetto alle esigenze, da giugno lo vedrà assottigliato a 700 euro. Di male in peggio”. A ilfattoquotidiano.it anche la referente di Confad Lombardia, Teresa Bellini, è molto critica rispetto ai tagli. “Le famiglie con disabilità scenderanno in piazza numerose. Non si può continuare a disconoscere il lavoro di cura dei caregiver che invece sono l’architrave del welfare”. E aggiunge che “un Paese civile deve fornire servizi adeguati ed efficienti ma anche sostenere contemporaneamente le famiglie con adeguate risorse economiche. Non ci devono essere tagli ma incremento delle risorse in base all’aumento dei bisogni personalizzati”. Sul piede di guerra anche Morena Manfreda, presidentessa di Abilità diverse: “Siamo delusi e amareggiati in quanto per l’ennesima volta si evidenzia la mancanza di empatia e vicinanza da parte dei partiti che governano da anni la Lombardia. L’assessora Lucchini forse non ha la giusta percezione di ciò che manca sul territorio lombardo, decanta servizi inesistenti al momento e nuovi interventi integrativi che di sicuro non potranno coprire le esigenze di migliaia di famiglie con un disabile gravissimo a carico. Non ci si può nascondere come fa l’assessora alla Famiglia e Disabilità dietro al fatto – continua Manfreda, mamma di un ragazzo autistico – che effettivamente non siano tagli ma ‘rimodulazione’, perché una famiglia che subirà la decurtazione negli anni del 40% del contributo mensile e in aggiunta non potrà accedere ai servizi di cui ha bisogno per vivere, avrà un doppio danno. Ci sentiamo abbandonati. Pronti a scendere in piazza per difendere i diritti essenziali dei nostri figli”.
Diritti
La Lombardia conferma il taglio dei sussidi ai caregiver. Associazioni: “Per loro la disabilità non è una priorità, scendiamo in piazza”
Niente ripristino dei contributi economici tagliati da Regione Lombardia con la dgr 1669 del 28 dicembre 2023, risorse da destinare in particolare ai caregiver delle persone con gravissime disabilità. E’ quanto è stato confermato martedì nel voto del Consiglio regionale lombardo, dove la maggioranza di centrodestra ha respinto la mozione unitaria di tutti i gruppi delle opposizioni al Pirellone che chiedevano invece il reintegro dei soldi alle famiglie. Sono stati presentati due distinti documenti, in ordine il primo a firma Pierfrancesco Majorino (Pd) sottoscritto da tutti i partiti di minoranza che è stato respinto dall’aula e il secondo a prima firma Alessandro Corbetta (Lega) che è stato invece approvato. Va aggiunto che le speranze da parte delle associazioni di un ripristino si erano in parte già affievolite il 10 gennaio, quando l’assessora regionale alla Famiglia e Disabilità, Elena Lucchini, aveva convocato e incontrato decine di rappresentanti di organizzazioni a tutela delle persone con disabilità, ribadendo la scelta di Regione Lombardia di “rimodulare” gli interventi dando priorità ai servizi sociosanitari da offrire (forma diretta) a scapito dei contributi ai caregiver (forma indiretta).
Nel dibattito odierno sono intervenuti i consiglieri Lisa Noja (Azione-Italia Viva), con Atrofia muscolare spinale, che ha sottolineato “la gravità dell’impatto di questi tagli su famiglie già provate da situazioni di grande sofferenza fisica e psicologica”, Nicola Di Marco (M5s), Onorio Rosati (Alleanza Verdi e Sinistra) e Michela Palestra (Patto Civico), tutti a sostegno della mozione delle minoranze. In sede di dichiarazioni di voto hanno preso la parola, tra gli altri, per la maggioranza Alessandro Cantoni (Lombardia Ideale) e Diego Invernici (Fratelli d’Italia) per manifestare il sostegno dei propri gruppi alla mozione del centrodestra. Nel documento delle minoranze, illustrato dal consigliere Davide Casati (Pd), si chiedeva che Regione Lombardia integrasse le risorse destinate ai sussidi individuali alle famiglie in cui sono presenti disabili gravi e gravissimi per evitare i tagli previsti, sforbiciate che a secondo dei casi vanno da 250 fino a 350 euro al mese. “Le circa 10mila famiglie lombarde con disabili gravi e gravissimi chiedono certezze: vogliono sapere se dopo il primo giugno prossimo riceveranno ancora il contributo regionale e in quale misura. A tal fine – ha continuato Casati – chiediamo di stanziare subito la somma di 6 milioni oltre ai 3,5 milioni già previsti dall’ordine del giorno votato in sede di bilancio per raggiungere la quota di 10 milioni che garantirebbe il ripristino integrale dei contributi erogato l’anno scorso”. Ma la richiesta è stata respinta.
In mattinata oltre 20 rappresentanti di associazioni hanno organizzato un presidio per protestare contro i pesanti tagli e chiedere che vengano restituiti i contributi economici, dato che i servizi integrati sociosanitari offerti a partire dal 1 giugno 2024 dal Pirellone in cambio delle risorse dimezzate “non esistono sul territorio lombardo e non potranno essere erogati adeguatamente in pochi mesi”. Tra i promotori del sit-in c’è Fortunato Nicoletti, vice presidente di Nessuno È Escluso. “Ci siamo riuniti stamattina per un flashmob di protesta e sensibilizzazione ma quello che è accaduto poi in aula ha dell’incredibile e lo consideriamo di una gravità inaudita”, afferma a ilfattoquotidiano.it Nicoletti. “Oggi la maggioranza in Regione ha chiaramente fatto capire che la disabilità non è una priorità e noi associazioni e famiglie è da questo che ripartiremo portando tutti in piazza nelle prossime settimane, perché non accetteremo mai un taglio dei già miseri contributi economici ai caregiver familiari”. La protesta è condivisa da tante altre organizzazioni e caregiver famigliari. “Abbiamo assistito ad uno spettacolo indecoroso dove ancora una volta si continua a fare mala-politica sulla pelle dei disabili gravissimi” dice Nicoletta De Rossi, presidente dell’associazione ConSLAncio Onlus. “Si chiedeva un piccolo sforzo da parte della giunta che influirebbe sul bilancio regionale dello 0,03%, una somma però fondamentale per la sopravvivenza dei disabili e dei loro caregiver. Ci è stata di nuovo negata offrendoci in cambio servizi aggiuntivi a quelli che però ancora oggi sono inesistenti o inadeguati. Non ci fermeremo qui, ma faremo del tutto affinché la vita dei malati gravissimi e nel caso della nostra associazione, malati di Sla, possano avere garantiti i loro diritti”.
Esprime forte disapprovazione anche Carlo Fiori, già presidente della Uildm Brescia e consigliere nazionale dell’associazione: “Noi caregiver famigliari siamo molto arrabbiati. Ci offrono nuovi servizi integrati al posto dei contributi, ma di che cosa stiamo parlando? Già ora le famiglie dei disabili gravissimi sono in difficoltà perché mancano prestazioni e personale qualificato. Vi immaginate una famiglia che oggi, dopo anni di lotte, è riuscita a ottenere un contributo di 900 euro mensili comunque non sufficiente rispetto alle esigenze, da giugno lo vedrà assottigliato a 700 euro. Di male in peggio”. A ilfattoquotidiano.it anche la referente di Confad Lombardia, Teresa Bellini, è molto critica rispetto ai tagli. “Le famiglie con disabilità scenderanno in piazza numerose. Non si può continuare a disconoscere il lavoro di cura dei caregiver che invece sono l’architrave del welfare”. E aggiunge che “un Paese civile deve fornire servizi adeguati ed efficienti ma anche sostenere contemporaneamente le famiglie con adeguate risorse economiche. Non ci devono essere tagli ma incremento delle risorse in base all’aumento dei bisogni personalizzati”. Sul piede di guerra anche Morena Manfreda, presidentessa di Abilità diverse: “Siamo delusi e amareggiati in quanto per l’ennesima volta si evidenzia la mancanza di empatia e vicinanza da parte dei partiti che governano da anni la Lombardia. L’assessora Lucchini forse non ha la giusta percezione di ciò che manca sul territorio lombardo, decanta servizi inesistenti al momento e nuovi interventi integrativi che di sicuro non potranno coprire le esigenze di migliaia di famiglie con un disabile gravissimo a carico. Non ci si può nascondere come fa l’assessora alla Famiglia e Disabilità dietro al fatto – continua Manfreda, mamma di un ragazzo autistico – che effettivamente non siano tagli ma ‘rimodulazione’, perché una famiglia che subirà la decurtazione negli anni del 40% del contributo mensile e in aggiunta non potrà accedere ai servizi di cui ha bisogno per vivere, avrà un doppio danno. Ci sentiamo abbandonati. Pronti a scendere in piazza per difendere i diritti essenziali dei nostri figli”.
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Roma, 25 feb. (Adnkronos) - Il Tar Campania, con sentenza n. 1354/2025 ha accolto il ricorsopresentato da un gruppo di società di charter e da Confindustria Nautica, rappresentate dagli avvocati Enrico Soprano e Federica Esposito, contro il Consorzio di gestione dell’Area Marina Protetta Punta Campanella, teso all’annullamento del disciplinare integrativo del Regolamento di organizzazione dell' Amp, laddove prevedeva condizioni vessatorie per le Società di charter. In particolare la regolamentazione prevedeva penalizzazioni con riguardo al regime autorizzatorio, il versamento di oneri di segreteria, l’installazione obbligatoria del sistema identificativo Ais. Il Tar ha sancito invece l’incompetenza dell’Ente gestore ad introdurre tale regime, rivestendo carattere innovativo rispetto al regolamento di gestione.
“L’Associazione nazionale di categoria di Confindustria è articolata in 9 Assemblee di settore in rappresentanza di tutta la filiera - spiega il direttore Generale di Confindustria Nautica, Marina Stella - ultima, solo in ordine di costituzione, proprio quella dedicata alle imprese del charter, cui abbiamo assicurato importanti innovazioni normative e per cui continuiamo a lavorare per un nuovo pacchetto di riforma del Codice della nautica da diporto. Auspichiamo che l’ulteriore rafforzamento in corso della nostra compagine associativa porti ulteriori risultati".
"Si tratta di un importante riconoscimento dei diritti delle imprese della locazione e del noleggio che proprio in Campania rappresentano un hub di assoluto rilievo nazionale e internazionale e si specchiano nella qualificata rappresentanza in Confindustria Nautica. La Province di Napoli e Salerno insieme rappresentano il primo polo nazionale in termini di addetti del charter" conferma il responsabile dei Rapporti istituzionali di Confindustria Nautica, Roberto Neglia, che ha seguito la vicenda insieme al consigliere dell’Assemblea 9, Sebastiano Iuculano.
Roma, 25 feb. (Adnkronos) - "Se non riusciamo a fermare chi ha utilizzato in modo illegittimo il software israeliano contro giornalisti, attivisti e forse persino contro un sacerdote, se non ci riusciamo stavolta, la prossima volta faranno peggio. Soprattutto contro i cittadini comuni. Questa battaglia non è contro la Meloni –che scappa dal Parlamento– ma a favore della libertà di quella che i populisti chiamano 'la gente normale'. Credetemi: o li fermiamo ora o la prossima volta faranno peggio. È in gioco la libertà dei cittadini, non solo la privacy". Lo scrive Matteo Renzi nella Enews.
Roma, 25 feb. (Adnkronos) - "Finalmente abbiamo un leader in Europa che abbia insieme una visione e un futuro. Macron ha poco futuro, Meloni ha poca visione: Merz sarà il vero capo dell’Europa, con buona pace di chi diceva che Meloni sarebbe stata il ponte con l’America. Credo che purtroppo l’unico ponte la Meloni lo stia costruendo con l’Albania del centro migranti, un ponte pagato caro dai contribuenti a forza di viaggi andata e ritorno". Lo scrive sulla Enews Matteo Renzi.
Roma, 25 feb. (Adnkronos) - L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha avviato un’istruttoria nei confronti di Atac per possibile pratica commerciale scorretta. L’istruttoria riguarda la qualità e la quantità dei servizi erogati nel triennio 2021-2023 rispetto a quanto previsto dal contratto di servizio con il Comune di Roma e prospettato ai consumatori anche attraverso la Carta della Qualità dei Servizi del Trasporto Pubblico. Lo comunica l'Antitrust in una nota.
In particolare, Atac avrebbe sistematicamente disatteso gli obiettivi relativi alla regolarità del servizio di trasporto di superficie e del trasporto metropolitana, ai presidi di sicurezza delle stazioni metropolitane, al funzionamento di ascensori, montascale e scale/tappeti mobili, nonché all’illuminazione delle stazioni della metropolitana.
A fronte del presunto mancato raggiungimento di questi obiettivi, Atac non sembrerebbe aver assunto misure correttive adeguate a colmare le ripetute carenze, né misure di adeguamento e/o di rimborso parziale delle tariffe applicate, in considerazione dei potenziali disagi arrecati ai consumatori. Ieri i funzionari dell’Autorità hanno svolto un’ispezione presso la sede della società Atac con l’ausilio del Nucleo speciale Antitrust della Guardia di finanza.
Roma, 25 feb. (Adnkronos) - "Se Cdu e Socialisti pensano di fare finta di niente, andando al governo confermando un inciucio fallimentare, non faranno il bene dell’Europa. Il voto di Afd, scelta da tantissimi giovani, è un voto di speranza, un voto che guarda al futuro. Per paura di Afd, la Cdu-Csu aveva espresso posizioni molto chiare che ora dovrà rimangiarsi per cercare un accordo con i Socialisti che, come un Pd qualunque, hanno straperso ma vogliono le poltrone come se nulla fosse. Per l’Europa sarebbe un pessimo segnale". Lo dice il vicepresidente del Consiglio e segretario della Lega, Matteo Salvini, in un'intervista a 'Libero'.
"Il cordone sanitario -aggiunge- non porta bene a chi lo fa, in Europa hanno tentato la stessa cosa contro la Lega e i nostri alleati, e hanno ottenuto che i Patrioti siano cresciuti in tutti i Paesi diventando terzo Gruppo a Bruxelles. Ormai Popolari e Socialisti sono chiusi in un bunker, perennemente sconfitti ma incapaci di vedere la realtà. Eppure continuo a sperare che le forze di centrodestra siano in grado di unirsi contro le sinistre, come da insegnamento di Silvio Berlusconi abbiamo il dovere di dialogare con tutte le forze alternative alle sinistre che spingono per l’immigrazione selvaggia, per la cancellazione delle nostre identità, della nostra agricoltura e del nostro lavoro".
Torino, 25 feb. (Adnkronos) - Oltre 100 persone indagate per traffico di stupefacenti e altri reati commessi all’interno delle carcerari. Una vasta operazione dei carabinieri del Comando provinciale di Torino, insieme al Nucleo investigativo regionale della Polizia penitenziaria di Torino, è in corso da stamattina presto nelle province di Torino, Alessandria, Biella, Vercelli, Cuneo, Sassari, Savona Imperia e Modena, con perquisizioni sia in abitazioni che in istituti di pena.
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - "Io sono un artista libero, non mi sono mai schierato politicamente". Così Simone Cristicchi, ospite a 'Maschio Selvaggio' su Rai Radio 2, risponde alla conduttrice Nunzia De Girolamo quando fa notare al cantautore romano come la canzone sanremese 'Quando sarai piccola' sia piaciuta tanto a Elly Schlein quanto a Giorgia Meloni.
"Si tende sempre a identificare gli artisti politicamente, la musica invece non ha fazioni, non ha colori. Devo dire che tu hai messo insieme la destra e la sinistra", ha detto De Girolamo al cantautore arrivato quinto nella classifica finale. "Questo mi fa sorridere - ha confessato Cristicchi - sono molto contento di questo apprezzamento bipartisan, o anche super partes, che ha generato la mia canzone. Io sono sempre stato un artista libero, non mi sono mai schierato politicamente, proprio perché volevo che la mia musica e la mia arte potesse arrivare a tutti ed è giusto che sia così".
"Ovviamente ho le mie idee, come tutti, non le rinnego e non mi vergogno di esternarle quando è il momento e quando ho voglia, però - ha concluso il cantautore - sono veramente contento di aver fatto questa canzone che sia piaciuta più o meno a tutti".