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L’occhio del brand di Chiara Ferragni contornato da filo spinato: “Il re è nudo e si vedono gli ingranaggi della dittatura dell’immagine”

Lo street artist Andrea Villa ha esposto la sua provocatoria opera la scorsa notte, in via Reggio e corso Regio Parco, a Torino

di F. Q.

Dopo il murales di TvBoy, un altro street artist ha preso una netta posizione nei confronti di Chiara Ferragni e del suo brand. Andrea Villa ha esposto la sua provocatoria opera la scorsa notte, in via Reggio e corso Regio Parco, a Torino. Il disegno raffigura una sagoma femminile (Chiara Ferragni), contornata dal filo spinato. Inoltre, spicca anche la presenza ‘dell’occhio’ famoso per essere centrale – il logo – nella linea di vendite dell’imprenditrice digitale.

Ciò che Villa ha voluto, implicitamente, mettere in primo piano nella rappresentazione sono l’assenza dei colori che hanno sempre identificato l’influencer e la scritta “1984“, nonché un chiaro riferimento al testo di George Orwell. “Il libro di George Orwell – ha spiegato Andrea Villa – immaginava un mondo dove gli schermi televisivi spiavano tramite telecamere le vite e le azioni delle persone, per uniformarle al pensiero unico del Grande Fratello, il dittatore supremo che controllava tutto con i suoi occhi digitali. Il protagonista del libro era prigioniero in casa, controllato a vista dalla telecamera del suo televisore. Così come Chiara Ferragni si ritrova prigioniera del suo stesso social e della sua stessa immagine, un occhio che l’ha sbugiardata e ora la imprigiona, vittima del suo stesso mezzo comunicativo”.

E ancora: “Lo schermo dell’ipocrisia si è incrinato, il re è nudo e si vedono gli ingranaggi della dittatura dell’immagine, dove la ‘grande macchina’ governa le scelte delle persone”. Inoltre, sempre secondo Villa, “non importa se sei povero o ricco come i Ferragnez: la macchina ti schiaccerà comunque. Una dittatura distopica reale, perché vive nella nostra vita e nei nostri schermi”, ha concluso.

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