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Strage di Viareggio, i familiari: “Sentenza storica, ora è un problema del Paese che riguarda il governo: la premier Meloni parli”

Una sentenza storica: così gli avvocati di parte civile dei familiari delle 32 vittime della strage ferroviaria di Viareggio del 29 giugno 2009 commentano l’ultima pronuncia della Cassazione che ha confermato tutte le condanne, anche quelle dei manager che all’epoca erano al vertice delle società di Stato, come sottolinea in una conferenza stampa l’avvocato Gabriele Dalle Luche, che ha seguito tutta la vicenda dalle prime battute dell’inchiesta. Per alcuni di loro la Corte d’appello dovrà ricalcolare la pena in considerazione della rideterminazione delle attenuanti, ma la Suprema Corte ha stabilito la responsabilità penale e civile degli imputati sia italiani che tedeschi. L’associazione dei parenti delle vittime ha fatto il punto sul percorso giudiziario che per le parti civili è finito due sere fa al Palazzaccio. “Per Viareggio è una sentenza storica – dichiara Dalle Luche -, importante per ciò che è stato ottenuto e per il lavoro fatto a suo tempo dalla procura di Lucca. Un concetto che vorrei ribadire è che anche coloro che hanno avuto certe imputazioni andate in prescrizione restano comunque colpevoli per le loro responsabilità commesse”.

Il presidente dell’associazione Il Mondo che vorrei, Marco Piagentini (sopravvissuto che nel disastro ha perso la moglie Stefania e i figli Lorenzo e Luca) ha detto che “questo è un processo garantista della storia italiana, con cinque passaggi o sette, lo dico per i giornalisti che magari scriveranno che è stato un processo fatto per accontentare una volontà di piazza. Le sentenze sono state fatte per conto e in nome del popolo italiano” ma “adesso è un problema del Paese che riguarda il governo e invitiamo il presidente del Consiglio ad esprimersi e rispettare le parole fin qui dette”, “chi è colpevole e responsabile deve pagare, vediamo se sono coerenti. Le condanne accertano le responsabilità e nelle condotte dei manager di Stato nel sistema ferrovie ad oggi poco è cambiato”.

Piagentini, che si è salvato insieme a un terzo figlio (Leonardo), ha ringraziato tutti coloro che sono stati loro vicini in questi 15 anni fra cui sono stati ricordati i familiari delle vittime della valanga di Rigopiano, di cui domani – giovedì – c’è la commemorazione. “Tutta la nostra battaglia in questi anni – ha detto Piagentini – è partita dalle persone care che abbiamo perso. Vorrei ringraziare le associazioni di volontariato che quella notte hanno lavorato, i vigili del fuoco e medici e tutto il personale sanitari, i nostri avvocati, i giornalisti che ci sono stati vicino, la città di Viareggio che non ci ha mai abbandonato, le forze dell’ordine, la Regione Toscana, la Provincia di Lucca, le associazioni che sono state a nostro fianco, le Tartarughe Lente che curano la Casina dei Ricordi, i ferrovieri, Assemblea 29 giugno”.