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“Dietro al video di un influencer sono almeno 10 ore di lavoro. Basta gogna, non è una truffa legalizzata”: parlano i Casa Abis

"Non strumentalizzate le azioni di qualche cialtrone", lo sfogo del duo comico

di Paolo Aruffo

Più di 18.3 milioni di “mi piace” su TikTok e oltre 1 milione di “follower” se si considera anche Instagram. Loro sono i Casa Abis, una coppia di comici che sul web ha trovato un gran seguito. Nei loro video, divertenti e simpatici, mettono in mostra la vita da coppia tra incomprensioni e grotteschi litigi (anche un po’ stereotipati). Ma il loro ultimo video, risalente a ieri 17 gennaio, è di tutt’altro genere. “Il social creator è un lavoro?”, recita la didascalia. Quindi le loro parole: “Ciao a tutti noi siamo i Casa Abis e siamo attori comici e creator di contenuti social e non ci vergogniamo per questo”, hanno esordito. “Siamo orgogliosi di riuscire a portare il sorriso intrattenendo tutte le persone che ci seguono”, ha detto Stella. Quindi Gabriele ha aggiunto: “Oggi ci sentiamo di fare un appello: non fate di tutta l’erba un fascio, non strumentalizzate le azioni di qualche cialtrone, di qualche approfittatore solo per valorizzare la tesi che ‘il creator di contenuti social non è un lavoro ma una specie di truffa legalizzata’”. A chi si stavano riferendo? “Forse è solo una nostra impressione – hanno continuato -, ma ultimamente c’è una sorta di gogna mediatica verso tutti gli influencer, tutti coloro che creano i contenuti sui social. Tutti coloro che fanno di questo un lavoro. È un’onda che sta colpendo tutti coloro che utilizzano i social media per lavorare e va assolutamente fermata”. In seguito hanno spiegato i dettagli della loro attività: “Il creator dei contenuti social, che ovviamente paga le tasse e che impiega le sue risorse intellettuali, artistiche, fisiche ed economiche, è un lavoratore. Io e Gabriele abbiamo una Partita Iva, paghiamo le tasse e abbiamo tutti i rischi e le incombenze che hanno i liberi professionisti. Ora, la cosa triste e a tratti divertente, è che io e Stella veniamo già da un mondo, quello artistico perché siamo entrambi diplomati in un’accademia artistica, dove se rispondevi alla domanda: ‘Che lavoro fai?’ e dicevi l’attore di teatro venivi deriso e ti si chiedeva: ‘Sì, però per vivere che lavoro fai?’. Ci sembra come di vivere un déjà-vu. Per favore, vi chiediamo di evitare paragoni dicendo: ‘Eh ma il lavoro del content creator non è un vero lavoro’ oppure ‘Alzatevi alle 5 di mattina’, ‘Andate in miniera, quello è veramente lavorare’. Paragonato a questo, molti altri lavori non reggerebbero il confronto. Dovremmo lavorare tutti in miniera, secondo questa logica“.

E ancora hanno affermato: “Ebbene, noi siamo anche con coloro che si svegliano la mattina alle 5 nella speranza che, quando tornano la sera stanchi dal lavoro, ci sia un nostro video divertente ad accoglierli e a farli sentire più leggeri e farli sorridere. Vi assicuriamo che il mondo dell’artista, dell’attore, è precario. Quindi è pieno di incertezze e sicurezze, richiede sempre la capacità di mettersi in discussione e di interrogarsi continuamente”. Infine hanno concluso: “La costante di forza di creare, distruggere e poi creare di nuovo richiede, come ogni imprenditore di se stesso, di vivere con la paura che quello che stai offrendo al pubblico magari domani non piacerà più. Ecco, il mondo dei creator e contenuti social non è da meno. Ha le stesse radici affondate nella sabbia. Quindi, prima di dire ‘ma quello non è un lavoro’, domandatevi prima quanto impegno c’è dietro, quanto studio, quanta costanza, quanti sacrifici si fanno per raggiungere un obiettivo. Dietro a un video di 10 minuti, tenendoci bassissimi, c’è un lavoro di circa 10 ore. Per non parlare della costanza e dell’impegno di pubblicare 6 contenuti a settimana. Insomma, noi siamo fieri, contenti di essere attori, comici, autori e creatori di contenuti social. Abbiamo detto tutto, finiamolo così”. I commenti? Sono in loro favore.

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