Un altro mondo. Sì, le domeniche bestiali in Italia e all’estero sono tutto un altro mondo rispetto al centro dell’urbe pallonara, illuminato di soldi e professionismo esasperato. È un mondo dove pure gli scenari di Holly e Benji diventano possibili, dove si possono far male non solo i calciatori in campo ma pure le mascotte fuori e dove casacche, divise e abiti d’ordinanza diventano un fastidio e non uno sfoggio… e chi passa da un mondo all’altro si trova bene e lo esalta. Poi, certo, tutto il mondo è paese.
MANIFESTO
La meravigliosa canzone della Bandabardò potrebbe essere un vero e proprio inno alle Domeniche Bestiali, in lode all’irragionevolezza e in barba alle convenzioni. Un inno preso alla lettera da Simone Pizzolato del New Bragno Calcio, Promozione Liguria, squalificato per quattro gare perché “essendo stato sostituito, veniva invitato da un assistente arbitrale ad indossare la casacca sociale e gli rivolgeva un’espressione gravemente irriguardosa”. Sono fuori dal coro, nettamente diverso le mode se ne vanno, io resto! Resto nudo e manifesto!
POSTER
Da “manifesto” ai poster: perché se ce ne fosse uno da attaccare al muro o negli armadi degli amanti delle Domeniche Bestiali sarebbe quello di Romano Perticone, non solo per il nome ovviamente. L’esordio al Milan e una carriera tra A e B, prima di approdare in D, al Treviso… senza la faccia malinconica di chi piange i bei tempi passati, anzi: “Buonasera – scrive sul suo account social – vi parlo dal mondo senza Var (la serie D). Qui si sta bene anzi benissimo. Calci pugne e bottigliate come ai vecchi tempi. Calcio romantico”. Roba da clausola rescissoria a parecchie casse di birra del discount.
C’È CHI DALL’ALTRA PARTE DEL MONDO…
Dalla Bandabardò a un altro pezzo dell’olimpo musicale del paese: i Gem Boy. Ebbene, la band parodistica ha dedicato una canzone anche ad Holly e Benji, mettendoci dentro tutte le stranezze, dai campi chilometrici agli strani effetti del pallone. “Dei bambini che giocano a pallone quando mai li hai visti in televisione, gli stadi pieni, rimango perplesso”, cantavano, per concludere che “in Holly e Benji tutto è normale”. E invece no: perché in Giappone lo stadio si è riempito per davvero per un torneo scolastico: 55mila persone allo stadio per la finale tra due scuole, la Aomori Yamada e l’Ohmi, peraltro trasmessa anche in tv e pure all’estero. La canzone dei Gem Boy profetizza anche il Giappone vincitore dei Mondiali…
MASCOTTE
Sì ì calciatori di oggi sono piuttosto fragilini, anche per i ritmi di gioco e i calendari serrati: stiramenti, affaticamenti, elongazioni sono sempre dietro l’angolo, e quindi è tutt’altro che raro vedere i giocatori uscire in barella. I giocatori, non le mascotte. E invece capita anche questo: un aquilotto coi colori sociali dell’Aguila, club di El Salvador, esagera coi balletti e si infortuna. Risultato? Portato via in barella con tutto il costume addosso.
TUTTO IL MONDO È PAESE
Fin qui cose dell’altro mondo, ma alla fine tutto il mondo è paese, come in Promozione Toscana con la multa da 100 euro per la Lunigiana Pontremolese perché “persona estranea entrava nello spogliatoio del direttore di gara contestandone l’operato, affermando inoltre che non voleva ricevere multe per colpa degli arbitri, millantando conoscenze nei vertici A.I.A. della sezione provinciale che, se presenti avrebbero valutato negativamente la sua prestazione”. Effettivamente, “teneva” le conoscenze.