“Quante volte ti è capitato di incontrare dal vivo (più o meno) un personaggio famoso che ti ha spiegato la lezione di storia? O un matematico pronto ad aiutarti con i compiti? Un’artista disponibile a fare il disegno al posto tuo? Mai, siamo onesti”. Ma è proprio ciò che accade ai giovani protagonisti di Hannah con due H. Incredibili (dis)avventure nel web di Eliana Cocca e Caterina Manganelli (Edizioni Sonda), catapultati in un mondo digitale in cui incontrano di persona Hannah Arendt, storica e filosofa tedesca, autrice de La banalità del male, il racconto del processo ad Adolf Eichmann attraverso il quale cercò di spiegare come persone ordinarie divengano attori partecipi degli ingranaggi dei sistemi totalitari.
Il libro, un romanzo filosofico per bambini, è un esilarante viaggio alla scoperta della storia e della filosofia. Mentre sono alle prese con una ricerca scolastica, Gaia e Leo, in compagnia del loro cane Sushi, vengono risucchiati dal computer a causa di un cortocircuito. Finiscono catapultati dentro Wikipedia, dove incontreranno personaggi famosi, luoghi sconosciuti e in particolare la filosofa Hannah Arendt che li guiderà in un viaggio alla scoperta delle idee che hanno attraversato la sua vita e la sua filosofia. Permettendo così ai giovani protagonisti – e ai giovani lettori – di scoprire con leggerezza temi complessi come le persecuzioni razziali e la difesa delle proprie idee.
Con una metafora ironica ed efficace – immaginare che Wikipedia, l’enciclopedia online più consultata da studenti e studiosi, sia un mondo parallelo, in cui i personaggi che figurano sulle sue pagine continuano a esistere – il libro aiuta a ricordare quanto i valori dell’antirazzismo e della lotta per le proprie idee non debbano mai essere dati per scontati, oggi più che mai. E quanto sia importante, quindi, anche per i più piccoli studiare e studiarne la storia: “Prevedono un altro scoppio e invece parte solo un leggero suono elettronico. Bzzzzz. È simile a quello che emette lo smartphone quando vibra sul tavolo. Bzzzzzzzz. Con questo sottofondo, le pareti vuote iniziano a riempirsi di parole. Fiumi e fiumi di parole che ricoprono ogni centimetro a disposizione nella stanza. – Et voilà! Questa che leggete intorno a noi è la mia vita. È la mia pagina dell’enciclopedia!”.
Inizia così il viaggio dei ragazzi, che insieme alla filosofa ripercorrono la sua vita dirigendosi fisicamente nei luoghi e nei momenti più rilevanti della sua parabola esistenziale e intellettuale. Che è ciò che in effetti accade quando si studia con passione, immergendosi nei fatti e facendosi attraversare e trasportare dalla materia: “- Se ci siamo tutti, vorrei partire. Mentre eravate di là vi ho procurato due giacche belle pesanti e questi cappellini, spero vi stiano. – Per farci cosa? – Si va ad Hannover, la mia città natale! Vedete che è proiettata in blu, qui sul muro, anziché in nero come le altre parole? Se la tocco con la mano, tac… ci ritroviamo in città”. Un viaggio che anche i lettori potranno affrontare, uscendone cambiati quanto Gaia e Leo: “Mentre la vita riprende (quasi) normale, Leo e Gaia sono in realtà cambiati molto. Parleranno ancora a lungo dell’avventura vissuta a Wikipedia e ci sarà un tempo giusto per mettere a frutto ogni semino piantato grazie alle parole di Hannah”.
Il libro è consigliato a lettori dai 10 anni in su, ma fa propria l’idea secondo cui non sia mai troppo presto per avvicinarsi alla filosofia, disciplina che per alcuni andrebbe introdotta anche alle elementari, almeno nei suoi metodi di approccio concettuale ai problemi, come già accade in alcuni paesi d’Europa, ad esempio nel Regno Unito. L’importanza della concezione filosofica già nella prima infanzia, del resto, è sostenuta da numerosi pedagogisti, convinti che abituare i bambini a un metodo di studio che consiste nel porsi continuamente degli interrogativi, da analizzare e risolvere con il dialogo e la critica, sia fondamentale per formare i cittadini di domani e sviluppare lo spirito critico.
La co-autrice Eliana Cocca – insegnante di storia e filosofia, consulente editoriale nel settore ragazzi e blogger de ilfattoquotidiano.it – ha scritto numerosi libri di divulgazione filosofica per i lettori più giovani e cura la collana “Piccoli Filosofi” della casa editrice Sonda, con libri per bambini su Kant, Leopardi, Platone e altri: “Non esistono argomenti troppo difficili o troppo tristi per i bambini – sottolinea – I bambini sono svegli, spesso molto informati, e sono in grado di comprendere qualunque cosa se detta loro con il linguaggio adatto“. Anche la Shoah. “Si è soliti dire che i bambini sono il futuro, ma io non sono d’accordo: i bambini sono il presente, esistono già, e sono in grado di comprenderlo ed esserne parte attiva”. E così la storia di Hannah Arendt diviene un espediente per portare l’attenzione anche sul presente.
“Le conquiste del passato, anche quelle che ci sembrano banali, come la libertà di parola, non sono scontate. Tutti noi, bambini compresi, dobbiamo restare vigili e partecipi del futuro”, ha aggiunto Cocca. Riconoscendo, anche grazie al passato, le discriminazioni e le ingiustizie di oggi, come viene spiegato nel libro stesso: “Per fortuna oggi il nazismo è stato sconfitto. Più o meno. Ti sconvolgerà sapere che in giro c’è ancora gente che pensa di poter decidere quali vite sono più importanti di altre. Esiste chi discrimina per il colore della pelle, chi vuole abolire tutte le famiglie che non sono uguali alla propria e persino chi afferma che i maschi valgono più delle femmine. Non dico che siano fan di Hitler, eh. Solo che un po’ me lo ricordano, così pieni di odio che finiranno per scoppiare, come un palloncino su un cactus”.