di Giorgio Boratto
E’ sempre più chiaro che con l’occupazione di posti di potere e con lo spoils system ovvero il ‘sistema delle spoglie’, per cui ai vincitori vanno le spoglie – in questo caso sarebbero quelle della democrazia morta – la Destra stia cercando una egemonia culturale che a dispetto del voto non ha mai più avuto dopo il fascismo; che è stato definito da Piero Gobetti, ‘biografia della Nazione’.
Io ricordo che con la Resistenza e lo sviluppo della democrazia, che ha poi prodotto il progresso economico, l’egemonia culturale sembrava passata alla Sinistra che veniva contesa dalla Democrazia Cristiana e dalle parrocchie, vere sezioni di quel partito. Ricordo a tal proposito un congresso della Democrazia Cristiana, di tantissimi anni fa, a guidarla c’era De Mita che contro l’allora PCI chiedeva ai suoi iscritti di fare di più dei comunisti... ‘se loro leggono più libri, noi bisogna fare di più; se loro partecipano in tanti ai dibattiti, noi bisogna fare di più; se loro sono solidali, noi bisogna esserlo di più’… era un tentativo di conquistare una egemonia culturale che allora era della Sinistra. Ma dopo con Tangentopoli e l’avvento del berlusconismo, insieme alla disfatta della moralità dei partiti e con essa anche degli italiani, l’egemonia è diventata ballerina e in mano ai consumi e alle televisioni vuoi del Biscione o della Rai.
Con Berlusconi siamo forse arrivati ad avere una nuova biografia degli italiani: arruffoni, amorali, superficiali e poco seri. Siamo così arrivati a chiudere un secolo e a entrare in un nuovo millennio; appare chiaro che all’italiano di oggi piace la Destra e vota i suoi programmi o se vogliamo gli slogan elettorali che presenta. In questo frangente aumenta la massa di cittadini che non vota... anzi il partito dell’astensionismo è diventato il primo partito: forse la vera egemonia culturale non si sa più di chi sia.
Penso che se sorgerà una egemonia culturale oggi dovrebbe essere quella dell’Ambiente.