“Quest’oggi siamo qui al Cutelli, andremo a trattare un argomento molto spinoso perché abbiamo qui Denise Pipitone”. Si torna a parlare della bambina scomparsa a Mazara Del Vallo il 1° settembre 2004. Purtroppo, però, non perché ci siano importanti notizie sulle indagini, ma per un video – pubblicato sui social e poi rimosso – di alcune ragazze di un liceo di Catania che si sono “divertite” a improvvisarsi giornaliste e a intervistare una compagna di classe che finge di essere Denise: “Eccomi sono io” afferma la giovane che alla domanda “Come ci si sente ad avere affrontato una situazione mediatica molto pesante e ad essere qui oggi, una sopravvissuta?” risponde: “Sicuramente è stato un trauma”. Nella clip si spiega che per tutto questo tempo Pipitone ha vissuto nello sgabuzzino dell’istituto. Pronta la replica di Piera Maggio, madre di Denise, che sui social ha condannato il gesto delle ragazzine.
LA REAZIONE DELLA MAMMA DI DENISE – Su Instagram la mamma della bambina (oggi ormai una giovane donna) scomparsa ha scritto: “No, non lo troviamo affatto un video goliardico anzi è alquanto di cattivo gusto […] Tutto questo ci crea amarezza. È mai possibile che per qualche like siano disposti a tutto e con tanta leggerezza? Dovreste vergognarvi e riflettere su ciò che avete fatto. Di sicuro non è quello che la scuola e le vostre famiglie vi hanno insegnato”. E ancora: “Il nostro auspicio è che vengano presi dei giusti e seri provvedimenti in merito che servano a far comprendere che non tutto può essere attribuibile a un gioco, in particolar modo quando nuoce e fa del male a chi ne soffre. Il rispetto e la sensibilità in questi casi dovrebbe essere d’obbligo. Questo serva da lezione”.
L’INTERVENTO DELLA SCUOLA – La vicenda è stata ripresa anche in tv dal programma di Milo Infante “Ore 14”. Tra gli ospiti della trasmissione di Rai 2 la criminologa Roberta Bruzzone ha commentato con veemenza: “Queste vanno espulse, ma vergognatevi”. Come riporta La Sicilia la scuola nella quale è stato registrato il video ha convocato d’urgenza un Consiglio d’Istituto con all’ordine del giorno la vicenda per valutare i provvedimenti da prendere nei confronti delle studentesse.