Aurelio De Laurentiis ora rischia il processo. La Procura di Roma infatti ha chiuso le indagini sulle presunte plusvalenze fittizie intorno all’acquisto dell’attaccante Victor Osimhen nel 2020 dalla squadra francese del Lille. Il presidente del Napoli è accusato di falso in bilancio e solitamente l’atto di chiusura indagini è propedeutico alla richiesta di rinvio a giudizio. La novità però riguarda la portata dell’inchiesta: i pm romani Lorenzo Del Giudice e Giorgio Orano, coordinati dal procuratore aggiunto Giuseppe Cascini, contestano l’accusa di falso in bilancio anche alla società sportiva Calcio Napoli e al consiglio di amministrazione all’epoca dei fatti.
L’inchiesta sulla compravendita dell’attaccante nigeriano è stata spostata lo scorso agosto da Napoli alla Procura della Capitale, perché è a Roma che fu approvato il bilancio del Napoli calcio. Osimhen, capocannoniere e trascinatore del Napoli di Spalletti che ha vinto il terzo scudetto, arrivò dal Lille per una cifra complessiva di 71 milioni e 250mila euro. L’acquisto più costoso della storia del club di De Laurentiis. Il Napoli però pagò solamente 50 milioni al Lille, mentre 21 milioni furono valutati i cartellini girati ai francesi del portiere greco Orestis Karnezis e di tre giovani calciatori poi letteralmente spariti dai radar. I loro nomi sono Luigi Liguori, Claudio Manzi e Ciro Palmieri. Proprio sulla valutazione di questi calciatori mai più visti in Serie A si è concentrata gran parte dell’indagine.
Nell’ambito della giustizia sportiva, ad aprile 2022 il tribunale federale aveva prosciolto il Napoli e De Laurentiis. Il procedimento Figc era stato poi riaperto solamente per la Juventus in seguito agli elementi emersi dall’inchiesta Prisma dei pm di Torino. Il nuovo processo sportivo ha portato ai 10 punti di penalizzazione per il club bianconero nella stagione di Serie A 2022/23. Il procuratore federale della Figc, Giuseppe Chinè, chiederà ora gli atti alla procura di Roma. Precedentemente, in sede sportiva, la procura federale chiese 11 mesi di inibizione per il patron dei partenopei, ma appunto il tribunale federale assolse lui e la società.
“Si è chiusa l’inchiesta che era stata archiviata con il riferimento a ipotesi di reati tributari. Ora leggeremo le carte dell’inchiesta, ricordo che questo di oggi non è un rinvio a giudizio ma una chiusura di indagini”, afferma all’Ansa Fabio Fulgeri, l’avvocato che si occupa della difesa di Aurelio De Laurentiis. “Tendenzialmente – spiega il legale – il falso in bilancio nella propria ipotesi originaria di reato nasce per l’idea di frodare il fisco, ma in questo caso ciò non è avvenuto, è un’ipotesi già esclusa dai magistrati a Napoli. Rimane però in piedi l’indagine. Ricordo che quello di oggi non è un rinvio a giudizio, ma un avviso che le indagini sono state concluse e ora possiamo prendere visione degli atti per poi cominciare a spiegare la nostra difesa formale davanti al pm. Credo che nella prossima settimana, da giovedì in poi, potremo leggere gli atti e vedremo di spiegare le nostre ragioni“. Il legale conferma che il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis andrà in Procura “a spiegare l’operazione e a difendersi“. L’avvocato Fulgeri sottolinea: “Vediamo cosa ci contestano, perché non c’è necessità di individuare il dolo da profitto, ci si chiede quale sarebbe il vantaggio del Napoli visto che la Procura federale ha già escluso questi vantaggi, vedremo”.