a cura di Valentina Taglietti, Food Policy Specialist

Giovedì abbiamo pubblicato Mense per il Clima – Ranking della ristorazione universitaria, un report che ha l’obiettivo di mappare le mense universitarie italiane che mettono a disposizione una maggiore offerta vegetale e quindi un menù a minor impatto ambientale. Sulla base dei risultati abbiamo poi stilato una classifica, da cui emerge che soltanto 12 realtà in tutta Italia si impegnano per fronteggiare la crisi eco-climatica nel campo della ristorazione.

Nello specifico, una mensa su due non propone mai nemmeno un secondo a base vegetale e soltanto il 20% delle strutture li propone 1-2 volte a settimana. Migliori i risultati invece per quanto riguarda i primi piatti: 6 mense su 10 offrono sempre, o quasi, almeno un primo vegetale, mentre solo il 6% non ne mette a disposizione nemmeno uno alla settimana.

La classifica vede sul podio tre mense toscane, la regione che più si impegna nella trasformazione in chiave sostenibile del proprio servizio di ristorazione. A fine 2022, l’ente per il Diritto allo Studio Universitario della regione (DSU) ha intrapreso un percorso per ridurre l’impatto ambientale del proprio servizio, aumentando l’offerta di piatti vegetali. Il resto delle università più virtuose si trovano nel Lazio, Emilia-Romagna, Sardegna, Calabria, Trentino-Alto Adige e Friuli-Venezia Giulia.

Il report si è avvalso anche del supporto di Demetra, una società di analisi a cui abbiamo commissionato uno studio per valutare gli impatti ambientali dei piatti più tradizionalmente serviti in mensa. I risultati dimostrano quanto i piatti vegetali siano più vantaggiosi dal punto di vista ambientale, con dati scientifici attendibili.

La pubblicazione del report si inserisce all’interno della campagna Mense per il Clima, nata nel 2022 per lanciare un appello agli atenei e agli enti per il diritto allo studio affinché aumentino l’offerta di piatti vegetali a ridotto impatto ambientale. Difatti, con un bacino di utenza di 2 milioni di persone tra studenti, docenti, personale di ricerca, tecnico e amministrativo, le mense universitarie possono davvero fare la differenza per ridurre l’impatto che il cibo che consumiamo ogni giorno ha sull’ambiente.

Quello che questo report dimostra è che una transizione della ristorazione collettiva universitaria in chiave vegetale non è solo conveniente ma anche possibile, come sta già succedendo in tutta Europa e ora anche in diverse realtà pioniere in Italia. Auspichiamo che questo report diventi uno strumento al servizio degli enti per il diritto allo studio e tutti gli attori coinvolti desiderosi di intraprendere la strada verso un cambiamento attento all’ambiente e alla salute di tutte e tutti.

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