“Senza giri di parole, sono viva per miracolo”. Lo ha scritto Alessandra Moretti lo scorso 10 gennaio in un post su Instagram nel quale raccontava dell’embolia polmonare che l’ha colpita a 36 anni. La moglie del comico Maurizio Battista ha deciso ora di rilasciare un’intervista a Fanpage per raccontare come in quei giorni difficili sia stata anche ‘vittima’ degli haters. “A Capodanno avevo avvertito un forte malessere, una fame d’aria molto forte seguita da un dolore alla costola. Ma essendo ipocondriaca, avevo pensato a un po’ di ansia. Non volevo far preoccupare Maurizio che si trovava sul palco. Col senno di poi, ma solo dopo ho ricollegato tutto, ho compreso che proprio quel giorno era partito il trombo che ha provocato l’embolia polmonare dalla quale sono stata colpita”, le parole di Moretti a Fanpage. La 36enne spiega di avere avuto altri sintomi nei giorni successivi (“Mi girava la testa, mi veniva da vomitare ma soprattutto avvertivo una forte stanchezza. Una stanchezza non naturale”) e di aver quindi chiesto al marito un consulto con la sua gastroenterologa: “Dopo qualche ora, la vedo arrivare insieme ad altri medici e insieme mi dicono di avere trovato un’embolia polmonare. Siamo riusciti a ricollegare tutti i sintomi che avevo avvertito in precedenza e a capire che era cominciata al massimo dieci giorni prima, proprio quando ero stata male. Questo trombo mi si è infilato in un’arteria. Adesso stanno cercando di comprenderne le cause: se genetiche o se invece si è trattato di un’embolia incidentale”. Moretti ha “cominciato una terapia che il mio corpo non tollera e che siamo stati costretti a cambiare. L’obiettivo primario è sciogliere questo trombo perché ossigeno poco, sono sempre fiacca e ho l’emoglobina molto bassa. Alla lunga terapia dovrà accompagnarsi un periodo di riposo assoluto e poi stiamo cercando di capire se esistano ragioni genetiche che spieghino l’accaduto”. Il post con il quale Alessandra Moretti ha voluto condividere il suo difficile momento è stato ripreso da tanti siti e ha ricevuto moltissimi commenti affettuosi e di incoraggiamento, ma non solo: “Purtroppo, ho ricevuto messaggi anche da genitori di persone che non ci sono più. Ma la cosa che mi ha colpito sono stati i messaggi degli hater. Non si sono fermati nemmeno di fronte a una situazione di questo tipo. C’è chi mi ha scritto: “Occhio che la prossima volta muori”. Oppure: “Sai che queste cose hanno una recidiva?”. Qualcun altro mi ha chiamato “burina arricchita”. Mi sono resa conto che insultano tutti, perfino quelli che vivono situazioni più difficili e pericolose della mia. Ma non gliela faccio passare liscia: schreenshotto e pubblico tutto, nomi compresi. Io ho imparato a farmi scivolare addosso certe cose ma ci sono persone più fragili che vanno tutelate. Questi atteggiamenti fanno schifo. Vanno condannati“.
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