Il Sundance Film Festival, uno dei più importanti eventi dedicati al cinema indipendente che si svolte ogni anni nel mese di gennaio in Utah (Stati Uniti), ha ospitato il debutto di Malia Obama, figlia dell’ex presidente, con il suo primo cortometraggio, intitolato The Heart.
Malia, abituata fin da piccola ai riflettori, ha sfilato senza problemi sul red carpet e ha posato davanti al Prospector Square Theatre di Park City prima dello screening del film, nei cui titoli di coda viene citata come Malia Ann, dato che Ann è il suo secondo nome di battesimo. La regista definisce il suo stesso lavoro come “una piccola storia strana, una specie di favola, su un uomo che piange la scomparsa della madre dopo che lei gli ha lasciato una richiesta inconsueta nel testamento”.
In una videointervista dice che il film “a racconta di oggetti perduti, persone sole, perdono e rimpianti” ma cerca anche di “mostrare quanta tenerezza e quanta vicinanza ci siano in queste cose”; poi conclude: “Speriamo che vi piaccia e vi faccia sentire un po’ meno soli, o almeno che vi ricordi di non dimenticarvi delle persone che sono sole”.
La ragazza, solo 25enne, è laureata a Harvard e nella sua breve carriera vanta già collaborazioni importanti nel settore cinematografico, come ad esempio nella ‘writers room’ di Swarm, una serie di Danny Glover per Prime con Damson Idris, Chloe Bailey, Rory Culkin e Paris Jackson. L’interesse per il cinema risale al liceo quando ha fatto degli stage di alto profilo in varie produzioni tv tra cui Girls di Lena Dunham con Hbo, ma anche alla Weinstein Company, prima che l’ex produttore Harvey Weinstein venisse travolto dalle accuse di stupri e molestie sessuali, e poi come assistente alla produzione nello show di Halle Berry Extant per la Cbs.