Ottanta colpi tra la folla, una passante di 68 anni colpita, e l’obiettivo dell’agguato ferito e adesso arrestato a sua volta perché ritenuto l’autore di un raid. C’è l’ombra di una guerra tra due clan, uno dei quali federato all’Alleanza di Secondigliano, dietro la sventagliata di colpi che hanno terrorizzato la zona delle Case Nuove, nel centro di Napoli, mercoledì pomeriggio.

La squadra mobile e la Dda di Napoli hanno fermato l’obiettivo dei sicari, il 18enne Giuseppe Nicola Moffa che, stando a un’inchiesta dell’Antimafia, è l’autore del raid in cui lo scorso 11 dicembre rimase feriti Ciro Vecchione, attore nella film “La paranza dei bambini” e ritenuto dagli inquirenti legato a un gruppo criminale del quartiere della Sanità. Nel raid che Moffa averbbe messo a segno in sella a uno scooter rimase ferita anche la fidanzata di Vecchione che con lui viaggiava in una Smart.

Per la Squadra Mobile, coordinata dal primo dirigente Alfredo Fabbrocini, e la procura di Napoli l’episodio avvenuto a dicembre si inquadra, appunto, in una “allarmante fibrillazione” tra il clan Contini (componente di rango della federazione criminale chiamata Alleanza di Secondigliano) e il gruppo criminale a cui apparterrebbero, rispettivamente, Moffa e Vecchione.

In questo contesto, mercoledì in corso Arnaldo Lucci, all’angolo con via Toscano, Moffa è scampato – ha riportato solo lievi ferite – a un agguato dove sarebbero entrati in azione ben otto killer armati facendo fuoco in mezzo alla folla attorno alle 19 nel quale la 68enne ha riportato una ferita al gluteo.

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