Una selva di ululati. Una, due, tre volte. E alla fine Mike Maignan si allontana dalla porta e rientra negli spogliatoi. Monkey chanting, lo chiamano in inglese. Detto in altre parole: razzismo. Udine, 2024. La Serie A deve fare di nuovo i conti con i cori più beceri. Udinese-Milan viene interrotta dall’arbitro Maresca. Il portiere francese del Milan rientra negli spogliatoi, i compagni con lui. Diversi avversari si avvicinano al calciatore per portare la loro solidarietà. Quattro di loro, del resto, sono di colore esattamente come il francese, giusto per rendere l’idea della stupidità degli ultras bianconeri che si sono rivolti a Maignan con gli ululati. Cinque minuti di pausa che hanno indignato il mondo del calcio italiano e internazionale. E inevitabilmente avranno degli strascichi penali e sportivi.
Tra le condanne generalizzate di Lega Serie A, Figc e del ministro dello Sport Andrea Abodi, oltre a quella del numero uno del calcio mondiale Gianni Infantino, che ha definito “ripugnante” quanto accaduto a Udine, si è subito attivata la questura guidata da Alfredo D’Agostino. La Digos e i reparti specializzati in servizio allo stadio hanno subito fatto partire gli accertamenti per individuare gli autori dei cori razzisti. D’Agostino ha precisato che si tratterebbe di un episodio molto circoscritto ad alcuni tifosi che si trovavano immediatamente alle spalle del portiere e che non si sono uditi da parte del resto dello stadio. Le indagini sono state immediatamente avviate dopo la prima denuncia del portiere e gli agenti hanno raggiunto la curva nord.
“Il club e la città sono un modello di integrazione straordinario. Da più di 30 anni l’Udinese è il club più multietnico. Se ci sono state delle persone che hanno fatto un gesto o detto delle parole chiaramente verranno punite. Nessuno di noi tollera forme di razzismo, il club in primis”, ha detto ai microfoni di Dazn il responsabile dell’area tecnica dell’Udinese, Federico Balzaretti. “Se verranno ritenuti colpevoli delle persone – ha aggiunto – la società prenderà delle decisioni molto importanti”. Il francese è stato sostenuto anche da alcuni compagni di Nazionale, tra cui l’attaccante dell’Inter Marcus Thuram.
Forte il messaggio della stella dei Bleus, Kylian Mbappe: “Sei molto lontano dall’essere solo Mike Maignan. Siamo tutti con te. Ancora gli stessi problemi e ancora nessuna soluzione. Quando è troppo è troppo! No al razzismo”, ha scritto sui propri social il fuoriclasse del Paris Saint Germain. Duro anche il commento di Infantino, che ha lanciato anche una sorta di proposta attraverso i propri canali: “Oltre alla procedura a tre fasi (sospensione della partita, seconda interruzione della partita, partita annullata), va comminata la sconfitta a tavolino per le squadre i cui tifosi si siano resi protagonisti di atti di natura razzista – provocando così l’annullamento della partita -, così come vanno attuati divieti di accesso agli stadi di tutto il mondo e portate avanti accuse penali nei confronti di chi compie atti razzisti”.