Cultura

La rivolta degli artisti per il golpe della destra sul direttore del Teatro di Roma. Da Garrone a Germano: “Grave colpo, stiamo col Comune”

di F. Q.

Il mondo dell’arte scende in campo dopo il golpe della destra che con un blitz in un Consiglio d’amministrazione, definito “abusivo” dal Campidoglio, ha nominato Luca De Fusco come nuovo direttore generale del Teatro di Roma. In una lunga lettera aperta, firmata da decine di attori e registi tra i quali Matteo Garrone ed Elio Germano, lo spettacolo romano prende posizione sulla mossa dei tre consiglieri della Fondazione del Teatro di Roma che hanno dato il via libera al nuovo manager in assenza del presidente Francesco Siciliano e della consigliera, in quota Comune di Roma, Natalia di Iorio.

I tre, tutti nominati dal ministero della Cultura e dalla Regione Lazio nello scorso novembre, hanno messo in campo un colpo di mano che ha provocato una violenta polemica da parte del sindaco Roberto Gualtieri e dell’assessore alla Cultura, Miguel Gotor, poiché il Teatro di Roma – sotto il quale ricadono l’Argentina, l’India, il Torlonia e a breve anche il Valle – ha come suo primo contributore il Comune di Roma con oltre 6 milioni di euro versati ogni anno nella Fondazione.

Adesso la posizione del Campidoglio viene sposata dagli artisti, che parlano di un “grave contesto” nel quale è nata la nomina di De Fusco. Tra i firmati della lettera ci sono anche Lino Guanciale, Vinicio Marchioni, Maddalena Parise e Alice Palazzi: “Ci sembra che, al di là di ogni valutazione circa la regolarità di quanto accaduto (ci limitiamo a questo proposito ad esprimere qualche dubbio intorno all’opportunità del fatto che un vicepresidente nominato dall’Assemblea dei soci operi in aperto contrasto con la volontà di uno dei soci stessi), la questione cruciale è che sia stata presa una decisione di questa importanza senza che fosse presente la rappresentanza della città di Roma nelle figure del presidente e della consigliera Di Iorio, rappresentanti del Comune di Roma, socio di maggioranza”, si legge nella lettera.

“Riteniamo che questo modo di procedere rappresenti un grave colpo al rapporto di lealtà e al rispetto istituzionale che legano il teatro della capitale alla città, alle sue artiste e ai suoi artisti, al pubblico tutto e a chi ogni giorno si impegna per mandare avanti il Teatro stesso – continuano gli artisti – Dopo due anni di commissariamento la nomina del Direttore Generale era fortemente attesa ed è decisiva per il rilancio del Teatro della nostra città. Come artiste e artisti auspicheremmo una nomina ampiamente condivisa di figura competente che possa guardare al bene del Teatro e allo sviluppo culturale della città di Roma in tutte le sue componenti”.

La richiesta è quella di una figura con “una visione ampia ed inclusiva, che possa garantire solidità, pluralismo, una profonda conoscenza della macchina istituzionale, del contesto nazionale e internazionale e del diversificato e fecondo territorio romano”. Dopo aver sottolineato come nella terna selezionata dalla commissione non vi fosse “alcuna parità di genere né tantomeno figure giovani”, gli artisti proseguono: “Ribadiamo il nostro appoggio al Comune di Roma nella ferma intenzione di controbattere, avendone l’assoluto dovere morale”.

Ecco l’elenco completo dei firmatari: Fabrizio Arcuri, Compagnia Timpano/Frosini, Bluemotion, Sylvia De Fanti, Valerio Vigliar, Giorgina Pi, Matteo Garrone, Elio Germano, Lino Guanciale, Fanny e Alexander, Marco Cavalcoli, Chiara Lagani, Luigi De Angelis, Marco Molduzzi, lacasadargilla, Lisa Ferlazzo Natoli, Alessandro Ferroni, Maddalena Parise, Alice Palazzi, Roberto Latini, Lorenzo Letizia, Vinicio Marchioni, Stefano Ricci, Fabrizio Sinisi

La rivolta degli artisti per il golpe della destra sul direttore del Teatro di Roma. Da Garrone a Germano: “Grave colpo, stiamo col Comune”
Community - Condividi gli articoli ed ottieni crediti
Precedente
Precedente
Successivo
Successivo
Playlist

Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione