In media, le nuove auto immatricolate in Europa sono 1 centimetro più larghe ogni due anni. Emerge da una ricerca condotta dalla ong Transport & Environment (T&E), secondo cui la tendenza continuerà a causa dell’aumento delle vendite di Suv, che rappresentano il 54% delle automobili acquistate in Italia. “A meno che i legislatori non intervengano in molti Paesi, questa tendenza è destinata ad aumentare”, afferma T&E, perché “attualmente la legge consente alle nuove auto di essere larghe come i camion”. Già ora “circa la metà delle auto nuove vendute sono troppo larghe per lo spazio minimo di parcheggio su strada”.

“La costante crescita delle dimensioni delle automobili è ancora più preoccupante per l’Italia perché la maggior parte delle nostre città ha un assetto urbanistico antico, pensato per altri mezzi di trasporto”, afferma Andrea Boraschi, direttore T&E Italia. “Riservare sempre più spazio alle auto in queste aree urbane significa sottrarlo alle persone”, continua Boraschi. “Il risultato è che i grandi Suv e i pick-up all’americana parcheggiano sui nostri marciapiedi, mettendo in pericolo pedoni, ciclisti e chiunque altro si trovi sulla strada”.

Le misure crescenti di automobili e Suv di lusso
Secondo la ricerca T&E, la larghezza media delle auto nuove è aumentata a 180,3 cm nella prima metà del 2023, rispetto ai 177,8 cm del 2018. Questo avviene perché le auto nuove nell’Ue sono soggette alla stessa larghezza massima degli autobus e dei camion: 255 centimetri, mentre lo spazio minimo certificato per il parcheggio su strada è 180. Tra i primi 100 modelli venduti in Europa nel 2023, il 52% dei veicoli venduti era troppo largo per lo spazio minimo specificato per il parcheggio su strada nelle principali città, tra cui Londra, Parigi e Roma. La crescita dimensionale è molto accentuata tra i grandi Suv di lusso: “Il Land Rover Defender è cresciuto di 20,6 cm e la Mercedes X5 di 6 cm in soli sei anni”, si legge nel rapporto. “Nel 2023, Volvo è diventata più ampia di 4,1 cm con la sua EX90”. Lo studio di T&E evidenzia come le case automobilistiche stiano sfruttando questa crescita dei Suv più grandi per aumentare anche la larghezza dei veicoli nei segmenti di mercato delle auto di medie dimensioni e compatte.

Rischi maggiori di incidenti mortali e più inquinamento
T&E evidenzia come l’aumento dell’altezza dei veicoli – consentito dai design più ampi – sia un fattore di rischio. La ong cita uno studio del Vias Institute che ha calcolato come un aumento di 10 cm dell’altezza della parte anteriore dei veicoli comporta un rischio maggiore del 30% di incidenti mortali in collisioni con pedoni e ciclisti. E le emissioni di CO2? Nonostante i miglioramenti tecnologici, il gigantismo delle auto li ha più che compensati.

Parigi si interroga sul costo dei parcheggi dei Suv
Diverse città europee hanno già introdotto regole di parcheggio più restrittive per i Suv. Parigi ha invitato i cittadini a votare se le tariffe di parcheggio debbano essere triplicate per le auto particolarmente pesanti. Un recente sondaggio della Clean Cities Campaign ha rilevato che circa due terzi dei parigini sono favorevoli a tariffe di parcheggio più elevate per i veicoli grandi, pesanti e inquinanti. Se approvate, le nuove misure nella capitale francese costituirebbero un importante precedente per molte altre città europee che stanno prendendo in considerazione cambiamenti simili.

Ma la riforma Salvini blocca i sindaci
“Proprio mentre le auto diventano sempre più grandi e città come Parigi e Lione pensano di disincentivare la circolazione dei mega-Suv facendo pagare di più per parcheggiare, con la riforma del Codice della strada voluta da Salvini i sindaci italiani saranno costretti all’immobilità, nell’attesa di decreti ministeriali che potrebbe non arrivare per anni”, afferma Claudio Magliulo, responsabile italiano Clean Cities campaign. Magliulo spiega che “la riforma Salvini del Codice della Strada – se approvata nella sua forma attuale – finirebbe per esautorare i sindaci su molte aree, incluse le regole sui parcheggi”.

Bologna città 30: “Salvini faccia pace con se stesso”
Clean Cities campaign, con altre associazioni tra cui Cittadini per l’aria, Genitori Antismog, Movimento Diritti dei Pedoni, Legambiente, Salvaiciclisti e Bike to school ha invitato il ministro dei Trasporti “a fare pace con se stesso sulla città 30”. Il riferimento è all’attacco che il ministro ha rivolto al sindaco di Bologna Matteo Lepore che ha sperimentato un limite generalizzato dei 30 km/h (eccetto gli assi di scorrimento) per la prima volta in una grande città italiana. “Ricordiamo al ministro Salvini che la Città 30 è tra le misure chiave del Piano Nazionale per la Sicurezza Stradale 2030, elaborato dallo stesso Mit, e supportato da linee guida internazionali”. Il Movimento dei diritti dei pedoni ricorda come, secondo studi, i pedoni sopravvivono nel 90% dei casi dopo essere stati investiti da un’auto che va a 30 chilometri orari, ma solo nel 10% se l’auto va a venti chilometri orari in più.

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