Politica

Bonaccini si infuria col cronista che gli chiede del Superbonus: “Cosa c’entra? Io son qua per fare la campagna elettorale in Abruzzo”

Sfuriata del presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, all’indirizzo di Michele D’Annunzio, cronista abruzzese e direttore della testata locale online Chiaro Quotidiano. La baruffa è accaduta a Vasto, dove Bonaccini è intervenuto per sostenere Luciano D’Amico, candidato presidente della Regione Abruzzo per la coalizione che raggruppa centrosinistra e M5s.
Appena giunto a Palazzo d’Avalos, il presidente del Pd ha accettato di fermarsi per una intervista, ma alla domanda del cronista su una proroga del Superbonus si è adirato e ha accennato ad andarsene: “No, ragazzi, però parliamo di robe dell’Abruzzo. Io son qua per fare la campagna elettorale, non per parlare della politica nazionale”.
D’Annunzio non si è arreso e gli ha tenuto testa: “Veramente il tema del Superbonus interessa ai cittadini, anche abruzzesi”.

“Il problema qui in Abruzzo è il Superbonus?”, ha chiesto piccato Bonaccini, che ha invitato il cameraman a non riprenderlo.
Poi in un crescendo rossiniano ha alzato i toni della voce col giornalista: “Devo andare di là a fare la campagna elettorale. Mi hai chiesto 2 minuti per l’intervista, se in questi 2 minuti mi fai la domanda sul campo largo a livello nazionale, che cosa c’entra?”.
Non può decidere lei le domande che facciamo“, ha replicato D’Annunzio.
“Ho capito, ma son qui per fare campagna elettorale”, ha urlato Bonaccini, che alla fine ha ceduto e ha accettato di rispondere sul Superbonus, pur definendo “surreale” la domanda del giornalista e criticando la qualità del suo quesito.

Indignata la reazione del sindacato dei giornalisti abruzzesi, che ha diramato un comunicato sulla vicenda: “Il Sindacato dei giornalisti abruzzesi resta basito per l’ennesima scena di insofferenza di un politico, in questo caso il presidente della regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini, di fronte alla legittima domanda di un cronista. Una reazione volgare e scomposta a un quesito non gradito. Pretendere domande su misura – continua l’organizzazione sindacale – non appartiene alla democrazia e non rispetta il ruolo della stampa. Quanto accaduto a Vasto ai colleghi di Chiaro Quotidiano durante l’intervista a Bonaccini, ci ricorda ancora una volta quanto l’Italia sia un paese poco ospitale per i giornalisti, continuo bersaglio della classe politica e non solo“.