Vietato contestare il governo. E se contestazione c’è, chi la permette è un incompetente. È questo, almeno a sentire Enzo Marco Letizia, segretario dell’Associazione nazionale funzionari di polizia (Anfp), il pensiero del sottosegretario Galeazzo Bignami, uno dei marescialli di Fratelli d’Italia. Nello specifico, il sindacalista ha firmato di suo pugno una nota stampa, pubblicata sul sito dell’Anfp, in cui racconta quanto avvenuto mercoledì 17 gennaio a Forlì, dove la premier Giorgia Meloni ha incontrato la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen per parlare anche degli aiuti agli alluvionati dell’Emilia Romagna. I lettori più attenti ricorderanno che in quell’occasione, fuori da palazzo di città, c’era un piccolo drappello di persone che manifestava contro la premier. Tutto normale, insomma. Tranne che per Galeazzo Bignami. Lo spiega la nota del sindacalista: “Il sottosegretario, poco prima che arrivassero le personalità, ha platealmente protestato con il dirigente del servizio di ordine pubblico perché, a suo dire, si consentiva a dei facinorosi di manifestare vicino al palazzo del Comune, accusando d’incompetenza i responsabili dell’ordine pubblico”. Poi l’accusa al politico: “Tale comportamento solleva questioni importanti che riguardano il diritto alla libera espressione, la partecipazione civica e la responsabilità dell’ordine pubblico”.
Non solo. La nota di Letizia prosegue con alcune considerazioni sulla liberà di manifestare pacificamente (sì, quella di Forlì è stata una protesta assolutamente pacifica), che “è un diritto fondamentale nelle democrazie moderne e rappresenta un pilastro cruciale per la partecipazione civica. Le azioni e le opinioni del sottosegretario potrebbero apparire e/o essere interpretate come un tentativo di limitare questo diritto fondamentale – ha specificato Letizia – soprattutto considerando la natura pacifica della manifestazione e l’importanza pubblica degli alluvionati. Va, altresì, evidenziato – si legge ancora nella nota – che in base alla normativa vigente la sicurezza non deve essere intesa come una limitazione delle libertà, ma come un mezzo per proteggerle. Tanto che la funzione principale dell’Autorità Tecnica di Pubblica Sicurezza, il Questore, e dei Funzionari di Polizia – continua la nota – è quella di vigilare affinché le libertà e i diritti dei cittadini siano esercitati in modo che non arrechino danno agli altri individui, alla collettività ed alle istituzioni dello Stato”.
“In questo contesto – aggiunge Letizia – la dirigenza di polizia ha il compito specifico di distinguere tra comportamenti che minacciano l’ordine democratico e le istituzioni, e quelli che, pur essendo espressioni di dissenso o critica, rientrano nei limiti della legittimità democratica. Questa funzione di bilanciamento e di valutazione critica – spiega il segretario dell’Anfp – è cruciale per il mantenimento di una società democratica, in cui le libertà individuali sono protette e rispettate ed allo stesso tempo, l’ordine pubblico e la sicurezza sono garantite. Pertanto, in base ai principi sopra esposti, la valutazione di consentire la manifestazione degli alluvionati vicino al comune di Forlì, effettuata dalle Autorità di Pubblica Sicurezza in sede di comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica è stata così corretta – si legge ancora – tanto che una delegazione dei comitati degli alluvionati è stata presente all’incontro nel Comune di Forlì e la stessa Presidente del Consiglio dei Ministri nel riconoscere l’importanza e la legittimità delle preoccupazioni dei manifestanti ha ricevuto un’altra delegazione degli alluvionati. Perciò – conclude il comunicato – il comportamento del Sottosegretario Bignami ci lascia molto, ma molto perplessi”. Da registrare la presa di posizione delle opposizioni, che parlando di “comportamento sconcertante” da parte di Bignami. Che, da par sua, al momento non ha commentato.