Mentre il segretario di +Europa Riccardo Magi si trafela per fare da mediatore tra Carlo Calenda e Matteo Renzi in vista di una lista unica centrista da presentare alle elezioni europee (a tal fine, ci sarà a metà febbraio una convention a cui hanno dato l’ok i renziani Davide Faraone e Maria Elena Boschi), arriva il niet categorico dal leader di Azione, che, intervenendo nella trasmissione Coffee Break (La7), ribadisce il suo rifiuto a un’alleanza con Italia Viva: “Io non mi candido, ma abbiamo fatto una proposta molto chiara a +Europa: una lista comune sotto la bandiera degli Stati Uniti d’Europa. Azione però non farà liste o alleanze elettorali con Italia Viva, abbiamo già dato e io ho già visto cosa vuol dire lavorare con Renzi, perché Italia Viva è solo Renzi. E so cosa significa. Sono ingeneroso con gli altri di Italia Viva? No, Renzi molto banalmente è l’unico che decide cosa fa Italia Viva”.
E menziona l’ex senatore del Pd Carlo Cottarelli, uno dei firmatari del manifesto europeo di Emma Bonino, nonché papabile frontman di una coalizione formata da Azione e +Europa: “Se Cottarelli, come ha detto, fosse disponbile a fare da federatore, sarebbe una cosa positiva”.
Calenda sottolinea: “Renzi non ha mai desiderato andare in Europa, quindi non ci andrà mai, perché il codice etico della Ue non gli consentirebbe di svolgere alcun ruolo, stante che lì i conflitti di interesse vengono presi sul serio”.
E fa una previsione: “Tra qualche giorno Renzi dirà: ‘Faccio un passo indietro, non mi candido più alle europee’. Dopodiché dilagherà sulle televisioni anche da non candidato, o meglio dilagherebbe se noi accettassimo questa lista unica con Italia Viva. Successivamente si intesterà il risultato delle europee. Io spero che +Europa non cada in questo tranello, sarebbe una scelta sbagliata. Non è una questione personale, ma politica”.
E rincara: “Noi non facciamo la sua politica, per cui il primo giorno in cui entriamo in Parlamento si vota La Russa come presidente del Senato per avere la Boschi in Commissione Vigilanza Rai. Questo è un modo di fare politica che per me è inaccettabile”.
A replicare alle affermazioni di Calenda è la deputata di Italia Viva Maria Elena Boschi: “Per l’ennesima volta Carlo Calenda ci attacca. Dopo aver ottenuto le firme senza le quali non si sarebbe mai potuto candidare e per le quali ha solo temporaneamente smesso di attaccare la sua ossessione Renzi, Calenda adesso rilancia una fake news e dice che IV ha votato La Russa per avere la Vigilanza Rai. Qualcuno dei suoi amici potrebbe finalmente spiegare a Carlo Calenda che la vigilanza l’hanno ottenuta i Cinque Stelle con la collega Barbara Floridia. E che io sono stata nominata membro della commissione da Matteo Richetti e non da La Russa: non sono diventata presidente perché la destra, a cominciare da Fratelli d’Italia, ha sostenuto una candidata grillina. Non so se Calenda stia mentendo sapendo di mentire o ancora non abbia capito come funziona Il Parlamento. Spero la prima, ma temo sia la seconda. Nel dubbio gli ricordo che l’unica presidenza di commissione ottenuta dal Terzo polo è andata a un collega di Azione, l’amico Enrico Costa”.