“In questi mesi e settimane” dal 7 ottobre “tra rettori, insegnanti, politici, persone che ricoprono incarichi istituzionali, abbiamo sentito parole distorte che riguardano la Shoah, abusate e ribaltate verso Israele o verso gli ebrei e che alla fine affievoliscono quell’impegno di memoria. E se fossero stati loro in questo momento a guidare l’Italia, in che situazione saremmo?”. Così la presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane (Ucei), Noemi Di Segni, durante la presentazione delle iniziative per il Giorno della Memoria a Palazzo Chigi. “Noi viviamo in questo momento una situazione di costante monitoraggio, secondo per secondo, confrontandoci con questo sentimento di quasi isolamento”, ha detto Di Segni. E questo “al contrario di quanto avviene in Israele” dove “c’è una situazione drammatica ma di compattezza, non dell’opinine politica ma nel dolore e nell’assolutezza della condanna di quello che è avvenuto”, ha aggiunto.
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