Il consigliere comunale di Reggio Calabria Massimo Ripepi non ha gradito l’articolo e il video che il Fatto Quotidiano ha pubblicato nei giorni scorsi in merito all’incontro che ha organizzato al Teatro Cilea con il sindaco di Terni Stefano Bandecchi. Per questo motivo ha diffuso una diretta Facebook di ben 41 minuti per ribadire il suo progetto politico ma anche per contestare l’appellativo di “santone”: “Io sono un piccolo cristiano, neanche un santino”. Ha negato, inoltre, di essersi mai definito “unto dal signore” ma ilfattoquotidiano.it 5 anni fa aveva pubblicato un video è lo stesso Ripepi, durante una sua omelia, a utilizzare questo termine.
Dopo aver infarcito tutto il suo intervento al teatro Cilea di un linguaggio mistico (“È possibile che in un mondo laico i cristiani si vergognano di pronunziare il nome di Gesù Cristo”) e con riferimenti militari (“guerra, soldati, generali, armi”), Ripepi non è d’accordo con chi evidenzia che all’incontro c’erano i seguaci della sua chiesa cristiana: “Come si fa a imbrogliare quando il teatro è pieno. C’erano tutte persone libere, libere e forti, quelle che vi faranno, cari, venduti e traditori, metaforicamente parlando, sempre per il bene, la faccia tanta”.
E ancora: “La cosa importante è che la rivoluzione è partita. Qua siamo guerrieri del bene. Io sono un guerriero del bene. Quando cadiamo che ci ammazzate, ci sparerete con un mitra o farete non so che cosa, moriremo. Io che sono un piccolo cristiano salvato per grazia resusciterà perché Gesù Cristo mi ha promesso la resurrezione”. Lo sfogo di Ripepi sui social non ha freni inibitori: “Ci sono alcuni giornalisti, tra cui Lucio Musolino, che raccontano le cose in una maniera secondo me sbagliata. Lucio ma come ti senti la sera quando vai a dormire? Come ti senti con la tua coscienza? Se uno ha un briciolo di cuore, si corica dicendo ‘ma faccio proprio schifo! Sono proprio cattivo’”.