Tra i due litiganti (Oppenheimer e Barbie), il terzo e il quarto (Povere creature e Killers of flower moon) godono. Le nomination agli Oscar 2024 sono servite. E riservano parecchie sorprese. Intanto se il favoritissimo Oppenheimer segna 13 (comunque con le categorie più pesanti: film, regia, attore protagonista e non protagonista, fotografia, montaggio, production design), Barbie finisce ancor più al palo con 8 misere nomination, di cui due nella stessa categoria per la miglior canzone (un film juke box, insomma, l’avevamo capito) e le casella vuote di Greta Gerwig alla regia e Margot Robbie come miglior attrice che gridano onestà intellettuale anche tra i più progressisti fluorescenti dell’Academy.
Così se i due titoloni della stagione non fanno proprio il pieno ecco sbucare il vero outsider, almeno nei numeri: Povere creature. Il film diretto dal greco Yorgos Lanthimos, sulla donzella frankestein che impara sesso e marxismo in un fine ottocento steampunk, Leone d’Oro all’ultimo Festival di Venezia, mette la freccia e sorpassa l’universo mondo di scienziati con crisi di coscienza e bambole sgonfiate con crisi di incoscienza, segnando in tabella 12 nomination. Anche qui le più pesanti tra cui film, regia, sceneggiatura non originale, attrice protagonista, fotografia e montaggio. Come se non bastasse c’è pure il colpo di coda più Apple ( i produttori) che autoriale (il regista, meno il film) dell’ultima fatica non proprio memorabile di Martin Scorsese: Killers of flower moon. Dieci le nomination per il drammone a sfondo nativi ricchi di petrolio ma deboli di salute che potrebbero tramutarsi anche in nulla. Certo, i numeri ci sono. E la battaglia nelle retrovie potrebbe lasciare per strada oscar e feriti per non fare né la storia né l’en plein.
Tanto che pure a Napoleon di Ridley Scott, sbertucciato dai più, ha raccolto ben tre preziose nomination minori che di certo non si svendono al mercato del pesce. Sempre nel tabellino dei totali fanno spavento le cinque nomination per l’ultima Palma d’Oro di Cannes (ci sono i vincitori dei festival europei, pensate cos’è Holywood oggi), Anatomia di un omicidio. Justine Triet ha convinto parecchi membri dell’Academy e segna cinque sul taccuino che porterà a Beverly Hills a marzo sul red carpet: film, sceneggiatura e regia (le sue), miglior attrice, montaggio. Del resto nella cinquina della regia dove, ricordiamo e sottolineiamo, manca il fenomeno Gerwig, Triet è l’unica donna candidata tra maschi agguerriti come Nolan (favorito), Scorsese, Lanthimos e Glazer.
Un’altra casella che scricchiola un filo è quella tra le migliori attrici dove eliminata definitivamente il fenomeno di plastica Robbie/Barbie, Emma Stone dovrà giocarsela con una Carey Mulligan in grande spolvero, moglie cornificata e morente in Maestro di Bradley Cooper. Tra gli uomini anche il monumentale lavoro di Cillian Murphy sembra essere leggermente insidiato da alcuni cavalli di ritorno: Cooper stesso e soprattutto quel Paul Giamatti, professorino scialbo in The Holdovers che sta riscuotendo tanto successo tra i membri dell’Academy.
Se tra le attrici non protagoniste è cosa fatta per l’afroamericana Da’Vine Joy Randolph di The Holdovers, tra gli uomini il favorito Robert Downey Jr., traditore in Oppenheimer rischia grosso (per l’Academy, non per noi) con un big come De Niro. Nulla da dire per le nomination al miglior film: da quando sono dieci ci mettono dentro di tutto in modo da tenersi colpi di scena per il finale, con o senza busta sbagliata. Una notazione fugace su quello che potrebbe diventare un colpaccio: Il ragazzo e l’airone di Miyazaki se la gioca in cinquina come miglior film d’animazione con il colosso Disney/Pixar e l’ultimo dimenticabile Spider man. Mentre il veterano John Williams fa capolino per la 53esima volta nelle nomination (5 le vittorie) per la colonna sonora dell’ultimo Indiana Jones. Matteo Garrone è nella cinquina dei migliori film in lingua straniera con Io Capitano. La cerimonia di premiazione della 96esima Notte degli Oscar si terrà il 10 marzo prossimo.