Un terremoto di magnitudo 7.1 ha colpito le zone di Wushi e Uchturpan, nella prefettura di Aksu, una zona montuosa della Cina nordoccidentale, vicina al confine con il Kirghizistan. La scossa è stata registrata alle ore 2.09 locali (17.09 di lunedì in Italia), con epicentro alla profondità di 22 chilometri che ha colpito anche i villaggi nel raggio di 20 chilometri dall’epicentro.

Nell’epicentro sono stati inviati oltre 200 soccorritori per prestare assistenza alle oltre 50 persone rimaste ferite e per verificare i danni alle abitazioni: 47 quelle ufficialmente crollate mentre altre 73 risultano danneggiate. Il ministero cinese per la gestione delle emergenze oltre ai soccorsi ha inviato strumenti di prima necessità come tende, cappotti, trapunte, materassi, letti pieghevoli e stufe.

Dopo la scossa principale ci sono state numerose le scosse di assestamento, almeno 40 secondo il China Earthquake Networks Center: la più forte è stata di magnitudo 5.3 ed è stata registrata poco dopo le ore 9 locali. Le scosse sono state avvertite soprattutto nella zona di Aksu, ma anche in varie città e prefetture dello Xinjiang, tra cui Urumqi, Hotan e Kashgar.

Anche in Uzbekistan e in Kazakistan sono state avvertite delle scosse, principalmente nella città di Almaty, a oltre 200 chilometri dall’epicentro principale dove è la scossa è stata registrata di 6.7; per ragioni di sicurezza la popolazione ha abbandonato le proprie case, ma al momento non sembrano essere stati registrati danni.

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